Villa Alfiero è senz'altro uno degli edifici storici di Secondigliano. Situata al civico 202 del corso principale del quartiere, è stata progettata e costruita nell'ormai lontano 1909 dall'ingegnere Giovanni Miranda ed è attualmente protetta da una cancellata esterna in ferro battuto.
Non tutti sanno perché questa villa ha assunto una denominazione simile. Tutto inizia durante la Seconda Guerra Mondiale, con il quartiere di Secondigliano che fu teatro di tensioni e pericoli a causa della sua posizione strategica. Tuttavia, la storia di Antonio Alfiero, un secondiglianese devoto, aggiunge un elemento di destino e protezione divina alla narrazione.
Proprietario di un negozio di tessuti nel cuore di Napoli, Alfiero viveva a piazza Zanardelli a Secondigliano quando la guerra raggiunse il suo apice. Sentendo l'insicurezza del periodo, decise inizialmente di trasferirsi in un paese più tranquillo in provincia di Salerno. Tuttavia, un sogno straordinario cambiò radicalmente la sua decisione.
In sogno, Padre Gaetano Errico gli apparve dicendo: "Tatò, dove vai?". Antonio rispose: "Mi allontano da Secondigliano, qui non si riesce più a stare. Ci sono troppi pericoli". Il futuro Santo insistette: "A Secondigliano, non subirete alcun male. Non ti muovere da lì".
Questo sogno convinse Antonio Alfiero a cambiare idea e a rimanere nella sua amata Secondigliano, condividendo la storia del suo incontro celeste con chiunque volesse ascoltarla. Al termine della guerra, Antonio Alfiero acquistò la villa, oggi nota come Villa Alfiero, dal Comm. Gennaro Capasso.
Oggi, la Villa Alfiero non è solo un magnifico esempio di architettura che non ha nulla da invidiare rispetto ai monumento del centro storico di Napoli. Infatti, viene considerata come un simbolo della fede e del legame indissolubile di Antonio Alfiero con il territorio nel quale è nato cresciuto.
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