"Vorremmo che il parco San Gaetano Errico ritorni ad essere un luogo dove tutti i ragazzi di Secondigliano possano incontrarsi o, addirittura, svolgere delle attività sportive. Chiediamo troppo?".
I giovanissimi redattori del Caro Giornalino Online, il web giornale della scuola media Tito Lucrezio Caro, si rivolgono così al presidente della VII Municipalità Maurizio Moschetti, nel corso di una delle tante interviste realizzate all'interno dell'istituto o a margine di iniziative culturali. No, ragazzi. Non chiedete troppo. Il vostro sogno suona come un appello alla concretezza per chi, ad ogni livello, è chiamato ad amministrare il nostro territorio.
Chiedete un luogo dove vivere, senza pericoli, la vostra gioventù. Un posto dove confrontarsi tra ragazzi, praticare sport, partecipare ad iniziative che conducono alla socializzazione. Non è un'utopia. Non può esserlo in un quartiere che ha lottato, senza sosta, per ottenere al posto dell'ex campo bipiani un parco verde attrezzato. Quella distesa di verde, che collega due parti del quartiere, non può - nel corso del 2017 - continuare ad essere indicato come l'ennesimo simbolo del degrado. Ce lo chiedono i ragazzi che, a giusta ragione, pretendono attrezzature decenti, campetti ben tenuti, aiuole e alberi curati. Ma soprattutto, vogliono godere del parco senza il pericolo di imbattersi in una baby gang.
Rilanciare il parco, farlo tornare un fiore all'occhiello di Secondigliano, restituirlo ai cittadini perbene, con un'apertura alla stregua delle altre ville comunali, significa assicurare una manutenzione quotidiana e una sicurezza giorno e notte, che eviti l'assalto di teppisti e delinquenti di ogni genere. È un impegno che richiama l'attenzione della Municipalità, nella misura in cui può e deve sollecitare il Comune affinché si svegli dal torpore dimostrato rispetto alla gestione del parco.
Ripartire dai giovani significa anche dare loro un luogo nel quale poter assistere alla proiezione di un film, ad una rappresentazione teatrale, ad un concerto o alla presentazione di un libro. Non giriamoci intorno: non possiamo continuare a pretendere che le chiese aprano sempre le porte per ospitare questi eventi perché le istituzioni non si preoccupano di creare luoghi del genere. Gli esempio sono tanti? Self, il festival che avvicina i ragazzi alla lettura, si serve della sala dei Sacri Cuori e deve fare i conti con una capienza limitata. L'iniziativa potrebbe crescere ancora di più in luoghi adatti ad accogliere folte platee. Ben venga l'utilizzo della sala della biblioteca, ma non basta.
Terzo punto: il Centro Giovanile "Sandro Pertini". Il Comune è chiamato a creare le condizioni affinché la struttura funzioni anche quando i giovani sono più liberi di frequentarlo, in base ai più disparati stili di vita ed esigenze. A cosa serve chiudere la struttura poco dopo le 19? Perché non organizzare un cineforum e altre iniziative serali, come avviene in altri centri giovanili?
In caso contrario, bisogna spostarsi al centro. Altra mazzata. Il trasporto su gomma fa acqua da tutte le parti, con bus dove si sta stretti come sardine e che saltano sempre più le corse. Che il 2017 sia l'anno buono per sbloccare definitivamente i lavori del metrò e farci vedere così, tra qualche anno, il traguardo di una periferia non più così lontana dal centro.
Auguri di un 2017 in cui i giovani dovranno essere protagonisti. Solo ascoltando le loro voci, impedendo la fuga delle tante eccellenze giovanili del quartiere, Secondigliano potrà mostrare il suo volto più autentico, dove rinascita non sarà solo uno slogan da campagna elettorale e i giovani il target su cui puntare demagogicamente. Buon anno, voci di Secondigliano!
di Luca Saulino
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