Oggi prendiamo in considerazione un'altra denuncia su una questione che è tanto cara ai cittadini secondiglianesi, ossia quella relativa ai trasporti pubblici. La lente di ingrandimento viene posta sulla linea 184, autobus dagli orari alquanti mutevoli ed imprevedibili. In particolare, la mattina sembra quasi impossibile riuscire a prendere il pullman nello stazionamento del rione Kennedy, specialmente per i giovanissimi.
L'indignazione viene manifestata dal giornalista di Secondigliano Salvatore Testa, molto sensibile a tale problematica. "Siamo alle solite: i ragazzi di Secondigliano trattati come bestie all'ingresso dell'azienda di pubblico trasporto", ecco come esordisce Testa. "Alle 7.05, nessun autobus al capolinea del 184. Solo uno, fermo all'ingresso del parco (San Gaetano Errico, ndr) con l'intenzione evidente di non fare alcuna corsa".
Come volevasi dimostrare e come sottolinea anche il giornalista, "L'autista risale a bordo alle 7.30 e fa partire il bus in regime di fuori servizio". Ma non è finita qui. Intanto, sempre in viale delle Galassie, arriva un altro autobus che ovviamente "riparte fuori servizio". Tutto ciò mentre erano presenti "decine di studenti fermi al capolinea e sulle fermate, impossibilitati a raggiungere le scuole".
Ma ovviamente non finisce qui. Infatti, poco dopo arriva un terzo mezzo di trasporto che sarebbe dovuto partire alle 8. I potenziali passeggeri, sempre più esasperati, iniziano giustamente a protestare con tale scelta di orario. Per fortuna, "il conducente ha chiesto ed ottenuto dall'azienda di partire con 15 minuti di anticipo".
La situazione si è fatta davvero insostenibile e ognuno fa ciò che gli pare. Com'è possibile che bisogna subire un'autentica odissea prima di arrivare a scuola, all'università o presso il proprio ufficio lavorativo? Testa auspica un'indagine da parte di chi di dovere su "questi disservizi provocati evidentemente dai dipendenti dell'azienda che continuano a fare i loro comodi". Ovviamente, non possiamo fare altro che essere d'accordo. E continuare ad incazzarci, pure oggi.
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