Stamattina, in virtù della nostra civiltà e del rispetto delle regole, io e la mia ragazza abbiamo deciso di comprare due biglietti da 1,50 euro, dalla validità complessiva di un'ora e mezza e noti con la denominazione di TIC (Ticket Integrato Campania).
Abbiamo preso un bus dal corso Secondigliano per raggiungere la stazione di Scampia-Piscinola, obliterato il biglietto, preso la metropolitana e raggiunto la fermata di Chiaiano. Dopo aver sbrigato un paio di faccende, siamo tornati alla stazione per prendere di nuovo la Metro e tornare a Scampia.
Ed è qui che si nasconde l'inghippo. Le macchinette non riconoscono i biglietti già timbrati in precedenza. Abbiamo chiesto aiuto ad un'addetta. Ci ha spiegato che i ticket non erano più validi, nonostante fosse passata meno di un'ora dalla loro prima obliterazione. Perché?
Il motivo è presto detto, ed è alquanto esilarante. Questo tipo di biglietto vale per una sola corsa ferroviaria. In pratica, per una sola fermata della metro avremmo dovuto acquistare quattro titoli di viaggio per due persone.
Dietro al TIC appare la seguente dicitura: "(...) consente un numero illimitato di spostamenti su bus, filobus e tram ed una singola corsa per ogni linea ferroviaria". A quel punto, abbiamo deciso di correre il rischio di subire una multa per percorrere una sola fermata, per poi tornare in regola nel bus che da Scampia conduce a Secondigliano.
È solo uno dei numerosi paradossi di un sistema di trasporti pubblici dell'Area Nord di Napoli che sembra fare acqua da tutte le parti. Mezzi che passano con scarsa frequenza, biglietti difficili da interpretare e dai prezzi alquanto discutibili, collegamenti sempre più complicati, tanta gente che non oblitera (ma qui la colpa è ovviamente dei cittadini), le periferie che aspettano la Metropolitana da secoli. Insomma, una desolazione.
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