Nella scorsa notte, un incendio è divampato all’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, in particolare nell’area denominata Extra Utic, situata al secondo piano dell’edificio della Doganella. Le fiamme hanno interessato una parte del reparto, generando momenti di grande tensione e preoccupazione tra il personale sanitario in servizio e i pazienti presenti nella struttura. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato conseguenze più gravi, ma le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza sono proseguite per ore fino alle prime luci del mattino. Le squadre antincendio hanno lavorato con cautela per impedire che il fuoco si propagasse ad altre aree dell’ospedale e per verificare la presenza di eventuali danni strutturali o residui di fumo nelle sale adiacenti.
Secondo le prime informazioni, non risultano feriti né intossicati, ma l’episodio ha comunque destato forte apprensione in un presidio ospedaliero già impegnato in una delicata fase di riorganizzazione interna. Gli inquirenti stanno indagando per accertare le cause del rogo, valutando sia la pista dolosa sia quella accidentale. Al momento, nessuna ipotesi viene esclusa, anche in considerazione del fatto che l’area interessata non era in funzione a pieno regime. L’attenzione degli investigatori si concentra sui materiali presenti nei locali coinvolti e sull’impianto elettrico, ma anche su eventuali accessi non autorizzati nelle ore precedenti all’incendio.
A commentare la vicenda è stato Giuseppe Alviti, attivista sindacale e presidente dell’Associazione nazionale guardie particolari giurate, che ha definito “molto strana” la coincidenza tra l’incendio e la prossima riapertura del pronto soccorso dell’ospedale, attualmente in fase di completamento. Secondo Alviti, l’episodio meriterebbe la massima attenzione da parte delle autorità competenti, soprattutto per la delicatezza del momento che precede l’attivazione del nuovo polo sanitario Megao, un progetto destinato a concentrare le attività di urgenza e diagnosi per le malattie acute. Le sue parole hanno riacceso il dibattito sullo stato di sicurezza e sulle condizioni di gestione di alcune strutture ospedaliere della città, già al centro di discussioni in passato per problemi di manutenzione e carenza di personale.
Anche il deputato dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ha diffuso la notizia sui propri canali social, pubblicando un video che mostra le fasi dell’intervento dei vigili del fuoco e l’intensa colonna di fumo visibile dall’esterno. Borrelli ha espresso preoccupazione per quanto accaduto, sottolineando l’importanza di verificare con urgenza l’origine dell’incendio e garantire che simili episodi non si ripetano in un luogo che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento sicuro per i cittadini. La diffusione delle immagini ha suscitato numerose reazioni, con molti napoletani che hanno espresso solidarietà al personale dell’ospedale e richiesto chiarezza sull’accaduto.
Nelle ore successive al rogo, l’area dell’Extra Utic è stata interdetta per consentire i rilievi tecnici e la bonifica dei locali. I vigili del fuoco hanno segnalato danni limitati ma significativi per la piena operatività della struttura, che dovrà essere sottoposta a una verifica approfondita prima di poter tornare utilizzabile. Nel frattempo, le attività ospedaliere proseguono regolarmente nei reparti non coinvolti, mentre la direzione sanitaria collabora con le autorità per ricostruire la dinamica dell’accaduto e per garantire la massima sicurezza a pazienti e operatori.
L’episodio si inserisce in un contesto già complesso per il sistema sanitario napoletano, alle prese con lavori di ristrutturazione, nuove aperture e la gestione di strutture storiche che spesso necessitano di interventi di ammodernamento. L’incendio al San Giovanni Bosco riporta al centro dell’attenzione il tema della prevenzione e della manutenzione ordinaria negli ospedali, che troppo spesso devono affrontare emergenze strutturali o tecniche dovute a impianti datati e risorse limitate. Le indagini in corso chiariranno se si è trattato di un guasto, di una fatalità o di un atto doloso, ma resta il dato di fatto che un presidio sanitario fondamentale per la città è stato messo a dura prova da un evento che poteva avere conseguenze ben più gravi.
Le prossime ore saranno decisive per comprendere le responsabilità e per programmare gli interventi necessari al ripristino delle aree danneggiate. Nel frattempo, la comunità napoletana attende risposte concrete e rassicurazioni sulla sicurezza di una delle strutture più note del territorio, che negli ultimi anni ha vissuto alterni momenti tra criticità e rilanci. Il San Giovanni Bosco continua a rappresentare un punto di riferimento per il quartiere e per l’intera area nord della città, e proprio per questo l’incendio della notte non può essere considerato un semplice episodio isolato, ma un campanello d’allarme sulla necessità di maggiore attenzione e cura per un bene pubblico essenziale come la sanità.
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