Questa mattina, poco dopo le 9, una densa colonna di fumo si è alzata dalla Vela Rossa di Scampia, uno degli ultimi simboli ancora visibili di quel complesso edilizio che per decenni ha rappresentato una delle immagini più discusse della periferia nord di Napoli. A prendere fuoco, secondo quanto accertato dai vigili del fuoco intervenuti tempestivamente sul posto, sono stati cumuli di rifiuti accatastati alla base della struttura. Rifiuti dati alle fiamme quasi certamente in maniera dolosa, come evidenziato dalla dinamica dell’incendio e dall’assenza di altre possibili cause accidentali. Le fiamme, ben visibili da lontano, hanno subito allarmato i residenti della zona, che hanno richiesto aiuto temendo che il rogo potesse estendersi verso altre strutture o ostacolare le operazioni già avviate nell’area.
L’intervento dei pompieri non è stato semplice, a causa dell’elevata quantità di materiali presenti sul posto e della conformazione dell’edificio. Tuttavia, dopo diversi minuti di lavoro, il rogo è stato domato e non si sono registrati feriti. La Vela Rossa, infatti, è completamente disabitata da circa un anno, dopo che era stata sgomberata nell’ambito del progetto Restart Scampia, il piano di riqualificazione che prevede la demolizione delle Vele e la costruzione di nuove strutture residenziali e sociali a beneficio della comunità. Proprio nelle prossime settimane sarebbe dovuto partire l’intervento di abbattimento della Vela Rossa, ma l’incendio rischia ora di rallentare il cronoprogramma stabilito dal Comune e dalle imprese incaricate dei lavori.
Prima di procedere con ulteriori operazioni nell’area, infatti, sarà necessario effettuare una caratterizzazione dei materiali bruciati, al fine di stabilire la modalità corretta per lo smaltimento dei residui. Un passaggio obbligato per legge, che potrebbe comportare qualche giorno di ritardo rispetto ai tempi previsti. Circostanza che ha generato preoccupazione tra coloro che aspettano con ansia l’avvio concreto della trasformazione del quartiere, attesa da anni e più volte rinviata. L’episodio di oggi riporta inoltre l’attenzione sul problema del deposito incontrollato di rifiuti in aree in attesa di interventi urbanistici, fenomeno che spesso sfocia in incendi di natura dolosa, con il conseguente rilascio di fumi nocivi e rischio per la salute pubblica.
La Vela Rossa è ormai un edificio vuoto, spoglio, senza più finestre né arredi, ma continua a essere un punto sensibile sia dal punto di vista simbolico che operativo. Il rogo di questa mattina ne è la dimostrazione. Nonostante lo sgombero e la chiusura dell’accesso interno, la zona perimetrale resta facilmente raggiungibile e di conseguenza esposta a episodi di inciviltà o atti intimidatori. Resta ora da capire se l’incendio sia stato un gesto casuale o un tentativo di ostacolare, anche solo indirettamente, il percorso verso la demolizione. Una domanda che al momento non trova risposta, ma che inevitabilmente alimenta il dibattito sul destino dell’area e sulla necessità di tutelare maggiormente gli spazi coinvolti nei progetti di rigenerazione urbana.
Le operazioni di spegnimento si sono concluse senza ulteriori criticità, ma l’odore acre del fumo è rimasto nell’aria per ore, visibile e percepibile anche dalle strade circostanti. Una scena che ha riportato alla mente di molti residenti le numerose emergenze ambientali affrontate negli anni, tra roghi tossici e rifiuti accumulati nei pressi delle abitazioni. A Scampia, il percorso di riscatto passa anche dalla capacità di prevenire episodi come quello accaduto oggi, garantendo controlli costanti e una presenza istituzionale visibile sul territorio. Solo così sarà possibile accompagnare la demolizione della Vela Rossa non come un semplice abbattimento di cemento, ma come un vero cambiamento di prospettiva per il quartiere e per l’intera periferia nord di Napoli.
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