Un grave episodio di violenza giovanile ha scosso Secondigliano nelle prime ore del mattino, quando una lite tra adolescenti si è trasformata in un’aggressione armata. I fatti si sono verificati nel Rione Berlingieri, una delle zone più popolose e centrali del quartiere, poco dopo le cinque, un orario insolito per la presenza di giovanissimi per strada. Secondo le prime ricostruzioni, un gruppo di ragazzi stava trascorrendo del tempo insieme chiacchierando, quando per motivi ancora poco chiari ma ritenuti di scarsa importanza è scoppiata una discussione che in pochi istanti è degenerata. Le voci si sono fatte più alte, la tensione è salita e due dei presenti sono arrivati alle mani con spintoni e strattoni che hanno subito richiamato l’attenzione degli altri. A quel punto, uno dei giovanissimi ha estratto un coltello che teneva nella tasca dei pantaloni e, in un gesto improvviso, ha colpito con due fendenti un coetaneo di appena diciassette anni. Il ragazzo ha riportato ferite alla coscia sinistra che hanno immediatamente fatto temere il peggio.
Il giovane ferito, sotto shock e dolorante, è stato soccorso da due amici che si trovavano con lui in quel momento. I due lo hanno caricato velocemente su uno scooter e hanno raggiunto l’ospedale CTO, dove i medici di turno hanno preso in carico il caso. Dopo gli accertamenti clinici, è emerso che i colpi avevano effettivamente leso i tessuti, ma senza conseguenze gravi sugli organi vitali. Il ragazzo è stato così medicato e dimesso con una prognosi di dieci giorni. Nonostante la rapidità delle cure e l’esito non drammatico delle ferite, l’episodio ha destato forte preoccupazione nella comunità, poiché l’uso di un coltello in una lite tra adolescenti rappresenta un segnale di allarme sulle dinamiche di violenza che possono svilupparsi anche per futili motivi.
Intanto, il responsabile dell’aggressione si è dato alla fuga subito dopo aver colpito il rivale. La Polizia di Stato, intervenuta sul posto e poi in ospedale, ha avviato le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e risalire all’autore del gesto. Gli agenti stanno raccogliendo testimonianze e visionando eventuali sistemi di videosorveglianza presenti in zona per chiarire quanto accaduto e individuare il giovane armato. Gli investigatori, al momento, non escludono nessuna pista, ma sembra sempre più probabile che alla base della lite ci siano stati contrasti minimi e privi di reale peso, trasformatisi in maniera spropositata in un’aggressione con arma da taglio.
L’episodio ha riacceso i riflettori non solo sulla violenza giovanile a Napoli, ma anche sulla vita quotidiana all’interno del Rione Berlingieri, da tempo al centro delle cronache per le continue scorribande di auto e moto che caratterizzano le sue strade, soprattutto nelle ore notturne. Non è raro, infatti, che residenti e passanti segnalino il rombo di scooter e automobili che sfrecciano a tutta velocità tra i viali e le traverse del rione, trasformando le aree residenziali in piste improvvisate. Questi episodi, che vanno avanti da anni e che sono stati più volte raccontati dai cittadini, creano un clima di insicurezza costante, soprattutto per le famiglie che abitano nei parchi e che temono per i propri figli.
“Ogni notte è la stessa storia, moto che sfrecciano a cento all’ora sotto le nostre finestre – racconta una residente – e non si tratta solo di rumore, ma della paura che possano investire qualcuno. Abbiamo figli piccoli che giocano in cortile e non possiamo vivere con questo terrore.” Un altro abitante del rione sottolinea: “Abbiamo fatto segnalazioni infinite, ma non cambia nulla. Il Berlingieri è diventato terra di nessuno e adesso vediamo anche i coltelli spuntare tra i ragazzini. Non è più tollerabile.”
Il fenomeno delle corse clandestine o delle semplici bravate giovanili in moto si intreccia con la scarsa presenza di controlli fissi nelle ore notturne, rendendo difficile arginare una pratica che mette a rischio pedoni, automobilisti e gli stessi ragazzi che la praticano. Non mancano episodi che lo dimostrano: soltanto pochi mesi fa un giovane è rimasto ferito dopo essere caduto rovinosamente dal suo scooter durante una corsa improvvisata all’interno del rione, mentre in altre occasioni si sono registrati tamponamenti tra auto guidate a forte velocità nelle stesse strade interne. Anche questi fatti sono stati denunciati dai residenti e riportati più volte nel blog, a conferma di una situazione che si trascina nel tempo senza trovare soluzione.
Il collegamento con l’episodio dell’aggressione non è secondario: lo stesso contesto sociale che permette a gruppi di ragazzi di restare in strada fino all’alba, spesso senza la supervisione di adulti, favorisce situazioni di tensione e di rischio. Così come le moto che sfrecciano per le strade del rione diventano un simbolo di una gioventù che cerca visibilità e sfogo in attività pericolose, anche le liti che degenerano in episodi violenti sono la spia di un disagio diffuso. È in questo scenario che il coltello tirato fuori da un minorenne assume un significato ancora più preoccupante, perché inserito in un contesto già segnato da comportamenti borderline e da dinamiche di gruppo che esaltano la violenza come forma di affermazione.
Molti residenti del Berlingieri da tempo chiedono interventi mirati, con un maggior presidio delle forze dell’ordine e con iniziative che possano restituire spazi di socialità positiva ai ragazzi del quartiere. La percezione diffusa è che il rione sia lasciato troppo spesso in balia dell’autogestione, dove a dettare le regole sono i gruppi di giovani che occupano le strade nelle ore più delicate, tra la notte e l’alba. L’aggressione avvenuta nelle ultime ore si inserisce in questa cornice, richiamando l’attenzione sulla necessità di una risposta non solo repressiva, ma anche educativa e sociale, che coinvolga famiglie, scuole e associazioni del territorio.
Il caso del 17enne ferito e le scorribande notturne rappresentano due facce di uno stesso problema che da anni interessa Secondigliano e in particolare il Rione Berlingieri: la mancanza di spazi sicuri per i giovani e la difficoltà di offrire alternative a comportamenti che finiscono per mettere in pericolo la vita dei ragazzi stessi. Per questo l’episodio, pur non avendo avuto conseguenze tragiche, diventa un campanello d’allarme che non può essere ignorato dalla comunità e dalle istituzioni.
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