Stamattina poco prima delle 8 si è verificato un incidente all’incrocio di via Cupa Capodichino a Miano. Secondo le prime ricostruzioni, un furgoncino e due automobili sono rimasti coinvolti in un violento impatto che ha provocato danni ingenti ai veicoli e diversi feriti tra gli occupanti. Sul posto sono intervenuti rapidamente gli agenti della polizia locale e le ambulanze del 118 che hanno prestato i primi soccorsi e provveduto al trasporto dei feriti in ospedale per accertamenti. Le condizioni delle persone coinvolte non sembrano al momento destare preoccupazione per la vita, ma l’episodio ha comunque riacceso un acceso dibattito tra i residenti sulla sicurezza di una strada considerata da anni particolarmente problematica.
Via Cupa Capodichino è un’arteria di collegamento importante che unisce Secondigliano, Capodichino e l’area del centro cittadino. Proprio per questa funzione strategica, è quotidianamente attraversata da un traffico intenso che comprende non solo auto private, ma anche mezzi commerciali e veicoli diretti all’aeroporto e alle zone limitrofe. La combinazione di alta frequenza di passaggi e carreggiate non sempre adeguate ha reso questo tratto una delle zone più critiche per la viabilità locale, con numerosi sinistri registrati negli ultimi anni. Gli abitanti della zona hanno più volte segnalato i rischi legati alla velocità sostenuta dei veicoli, alla scarsa segnaletica e all’assenza di misure di contenimento del traffico, ma nonostante le richieste le risposte da parte delle istituzioni sono rimaste limitate.
A prendere posizione con durezza è stato Giuseppe Alviti, presidente dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate, che da tempo denuncia la pericolosità della strada e l’inerzia amministrativa. Alviti ha ricordato come le sue richieste per l’installazione di dissuasori di velocità e una segnaletica adeguata siano rimaste senza seguito. Le sue parole hanno trovato eco tra i residenti che, attraverso i social e i gruppi di quartiere, hanno rilanciato il tema chiedendo interventi rapidi e concreti. Secondo molti cittadini la strada, nelle condizioni attuali, non garantisce adeguata sicurezza né agli automobilisti né ai pedoni, soprattutto in alcune ore della giornata quando il traffico si intensifica e i veicoli tendono a procedere a velocità sostenuta.
Gli episodi ricordati dalla popolazione non si limitano all’incidente di questa mattina. Negli ultimi anni via Cupa Capodichino è stata più volte teatro di sinistri che hanno provocato feriti gravi e danni ingenti ai mezzi coinvolti. Alcuni raccontano di incidenti che solo per un caso non si sono trasformati in tragedie, con veicoli fuori controllo che hanno rischiato di travolgere pedoni o centrare abitazioni e attività commerciali. Il timore diffuso è che, senza un piano di messa in sicurezza, possa verificarsi un episodio dagli esiti irreparabili.
La richiesta dei residenti si concentra su alcuni punti considerati imprescindibili: l’installazione di dossi artificiali o altri sistemi di rallentamento della velocità, la realizzazione di strisce pedonali ben visibili, un rinnovo completo della segnaletica verticale e orizzontale e un incremento dei controlli da parte della polizia locale per sanzionare chi guida in modo pericoloso. Si tratta di misure che secondo i cittadini non richiederebbero tempi lunghi né costi proibitivi, ma che avrebbero un impatto decisivo sulla sicurezza della strada e sul senso di protezione della comunità.
Il dibattito nato intorno a via Cupa Capodichino si inserisce in un quadro più ampio di criticità viabilistiche che riguardano diverse zone della periferia nord di Napoli. Quartieri come Secondigliano, Capodichino, Miano e Casavatore condividono infatti problematiche simili legate al traffico intenso, alle strade strette e alla carenza di interventi di manutenzione. Gli abitanti sottolineano come questi aspetti non rappresentino soltanto un disagio quotidiano, ma anche un serio pericolo per l’incolumità pubblica. La speranza, ribadita dopo l’incidente di oggi, è che finalmente le istituzioni recepiscano la gravità del problema e avviino un programma di interventi mirati prima che nuovi episodi si trasformino in tragedie annunciate.
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