Un cane è stato trovato rinchiuso in una gabbia di ferro in un’aiuola pubblica di Scampia, costretto a vivere giorno e notte sotto il sole e le intemperie senza alcuna protezione. La segnalazione è giunta al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha immediatamente denunciato la vicenda insieme all’attivista animalista Enrico Rizzi, chiedendo un intervento urgente per liberare l’animale e porre fine a una situazione di evidente maltrattamento. Sul posto sono intervenuti i volontari dell’associazione A.N.P.A.N.A.F.M.C., che hanno provveduto a liberare il cane e a smantellare la struttura abusiva. L’animale, spaventato ma finalmente libero, è stato trasferito in uno stallo gestito dai volontari e resterà lì fino a quando non verrà adottato da una famiglia disposta a prendersene cura.
Il caso ha riacceso i riflettori sul fenomeno dei maltrattamenti contro gli animali, che nonostante campagne di sensibilizzazione e interventi legislativi continuano a ripetersi in diverse zone della città. L’immagine di un cane rinchiuso in una gabbia arrugginita, esposto alla pioggia e al caldo estivo, ha suscitato indignazione e rabbia tra i cittadini che hanno seguito la vicenda. Molti residenti hanno espresso sui social la loro solidarietà ai volontari intervenuti e la speranza che l’animale possa presto trovare una casa.
Borrelli ha commentato l’accaduto definendolo vergognoso e ha ribadito la necessità di controlli più severi per contrastare chi considera ancora gli animali come oggetti da abbandonare o rinchiudere. Secondo il deputato, non è accettabile che nel 2025 si verifichino episodi di questo tipo, che dimostrano un profondo degrado culturale e un’assenza di rispetto verso la vita. Ha inoltre sottolineato che il padrone responsabile del maltrattamento dovrà rispondere delle sue azioni e affrontare le conseguenze previste dalla legge.
Gli attivisti animalisti coinvolti hanno espresso soddisfazione per la riuscita dell’intervento, ma hanno anche lanciato un appello affinché episodi simili non si ripetano. In molti casi, infatti, gli animali vittime di maltrattamento vengono salvati solo grazie alla segnalazione di cittadini sensibili che si accorgono della situazione e decidono di denunciare. Questo dimostra quanto sia importante la collaborazione tra cittadini, istituzioni e associazioni di volontariato, senza la quale molti casi resterebbero invisibili.
La vicenda di Scampia è l’ennesima testimonianza di quanto sia fondamentale diffondere una cultura del rispetto degli animali e dell’ambiente, soprattutto nei quartieri popolosi dove le situazioni di degrado urbano possono creare terreno fertile per episodi di incuria e abbandono. Le associazioni locali hanno colto l’occasione per ricordare che chiunque assista a un caso di maltrattamento deve segnalarlo alle autorità competenti, perché solo così è possibile intervenire tempestivamente e salvare vite innocenti.
Oggi quel cane non è più rinchiuso dietro le sbarre di ferro ma ha davanti a sé la possibilità di un futuro diverso, fatto di cure e affetto. Tuttavia, la sua storia resta il simbolo di una battaglia ancora aperta, che richiede vigilanza continua e la determinazione di punire severamente chi infligge sofferenze agli animali. Scampia, teatro di tante difficoltà sociali, si è trovata ancora una volta al centro dell’attenzione per un episodio che richiama l’importanza di un impegno collettivo nel difendere chi non ha voce.
Posta un commento
0Commenti