L’area sotto il ponte della perimetrale, in piazza Di Vittorio a Capodichino, si è ormai trasformata in un rifugio di fortuna per i senzatetto, tra materassi abbandonati, rifiuti di ogni genere e cattivi odori che rendono l’ambiente invivibile. Una situazione di degrado che non solo mette in discussione il decoro urbano, ma che solleva anche forti preoccupazioni legate alla sicurezza e all’igiene pubblica. La denuncia è arrivata attraverso sulla pagina del giornale online Periferiamonews, dove diversi cittadini condividono immagini e testimonianze che descrivono un contesto di incuria ormai protratto da troppo tempo. Le reazioni non si sono fatte attendere: in tanti hanno sottolineato come il problema sia evidente e sotto gli occhi di tutti, eppure ignorato dalle istituzioni competenti.
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Foto pubblicate da Periferiamonews |
Molti residenti hanno messo in evidenza la contraddizione di avere un’area in simili condizioni a pochissimi metri dall’aeroporto di Capodichino, principale porta d’ingresso di Napoli, frequentato ogni giorno da migliaia di turisti. L’impatto visivo che si presenta a chi arriva in città, passando proprio da piazza Di Vittorio, viene definito da più parti un vero e proprio “biglietto da visita indecoroso”. Alcuni hanno ricordato come lo scenario sia aggravato dalla vicinanza del comando della Polizia Municipale, situato a poca distanza dal ponte, fatto che alimenta ulteriormente la sensazione di abbandono e indifferenza verso un problema che si trascina da anni.
Il malcontento dei cittadini emerge con forza: c’è chi parla di vergogna civile e sociale, chi evidenzia la mancanza di rispetto verso i residenti che ogni giorno convivono con odori nauseabondi e rischio sanitario, e chi sottolinea il disinteresse della politica locale, accusata di farsi viva solo in campagna elettorale con promesse puntualmente disattese. Le voci raccolte raccontano di una comunità stanca di essere ignorata, che chiede interventi immediati e concreti. Molti invocano una bonifica urgente dell’area e un monitoraggio costante che impedisca il ripetersi della stessa situazione, ormai diventata cronica.
Non manca chi collega questo degrado all’immagine più generale delle periferie napoletane, ricordando come quartieri come Secondigliano e Capodichino si portino dietro un’etichetta negativa che rischia di penalizzare i residenti onesti e laboriosi. Alcuni commentatori hanno espresso amarezza per il divario evidente tra le zone centrali della città, spesso curate e promosse come attrattive turistiche, e quelle periferiche, abbandonate a se stesse. Il confronto con aree come il lungomare, che ricevono maggiore attenzione mediatica e politica, viene fatto con toni critici, alimentando la percezione di una disparità che sembra consolidata nel tempo.
Il problema sotto il ponte della perimetrale non è solo una questione di decoro, ma tocca anche il tema più ampio della marginalità sociale. La presenza di persone costrette a vivere in quelle condizioni solleva interrogativi sulla capacità delle istituzioni di affrontare in maniera strutturata l’emergenza abitativa e l’assistenza ai più fragili. Tuttavia, ciò non può giustificare la totale assenza di interventi di pulizia e di tutela della collettività, che si trova a dover convivere con una realtà che compromette la qualità della vita e l’immagine stessa della città.
Mentre si avvicina l’apertura della nuova metropolitana nella zona, cresce la preoccupazione su come il problema potrà incidere sulla mobilità e sull’afflusso di nuovi utenti. I residenti temono che, senza un intervento deciso, il degrado diventi ancora più visibile e problematico in un’area già caratterizzata da traffico intenso e dalla presenza di infrastrutture strategiche come l’aeroporto. C’è chi parla di “opere lasciate a metà”, di interventi mai completati o seguiti da una fase di manutenzione, e questo alimenta la sfiducia nei confronti delle istituzioni.
Le richieste che arrivano dai cittadini sono chiare: una bonifica immediata, controlli regolari e una programmazione che eviti il ripetersi di simili situazioni. La percezione comune è che l’indifferenza non possa più essere tollerata, soprattutto in un punto della città che rappresenta la porta d’ingresso per migliaia di visitatori. La questione, sollevata con forza dai residenti e dai comitati di quartiere, non è più rinviabile: piazza Di Vittorio e l’area del ponte della perimetrale hanno bisogno di interventi urgenti che restituiscano dignità ai cittadini e un’immagine più adeguata a una città che vuole mostrarsi accogliente.
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