Nella notte tra domenica e lunedì, poco prima delle due, un ordigno rudimentale è stato fatto esplodere davanti a un bar di via Nuova del Campo, al civico 78, nel cuore del rione Amicizia, quartiere Poggioreale. L’esplosione ha scosso l’intera zona, svegliando i residenti nel cuore della notte e lasciando sul terreno danni materiali significativi. La saracinesca del locale è stata divelta, mentre una parte dell’intonaco della facciata ha riportato danni. Fortunatamente non si registrano feriti, ma la deflagrazione ha creato paura e sconcerto tra gli abitanti del quartiere, già abituati a convivere con episodi di criminalità che troppo spesso colpiscono le attività commerciali come segnale di avvertimento o di pressione estorsiva.
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Foto Cronache della Campania |
I carabinieri della compagnia di Poggioreale sono giunti sul posto subito dopo l’allarme lanciato al 112 da alcuni residenti. Gli uomini dell’Arma hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire l’accaduto. È stato sentito anche il titolare del bar, il quale ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce né richieste estorsive e di non riuscire a spiegarsi i motivi del gesto. Tuttavia, gli investigatori considerano attendibile l’ipotesi che si tratti di un’azione intimidatoria collegata agli interessi criminali presenti nell’area, storicamente sotto l’influenza del clan Contini, gruppo camorristico fondatore dell’Alleanza di Secondigliano e tra le organizzazioni più radicate a Napoli.
Il contesto in cui si inserisce l’attentato non può essere trascurato. Negli ultimi mesi il clan Contini ha subito una serie di colpi con arresti e detenzioni che hanno indebolito la catena di comando e provocato tensioni interne. Una situazione che, secondo gli inquirenti, potrebbe aver generato contrasti tra gruppi legati alla gestione delle attività illecite nella zona. L’esplosione potrebbe quindi rappresentare non solo un messaggio indirizzato al titolare del bar, ma anche un segnale di avvertimento all’interno degli equilibri criminali del territorio, in una fase di instabilità e di ridefinizione delle gerarchie.
La Prefettura di Napoli, attraverso una nota, ha annunciato un’immediata intensificazione dei controlli nel rione Amicizia e nelle aree limitrofe. Il prefetto Michele di Bari ha sottolineato che “le Forze dell’ordine sono impegnate a garantire maggiore sicurezza con operazioni mirate di prevenzione e di contrasto”, invitando al tempo stesso commercianti e cittadini a collaborare con le autorità per denunciare pressioni e minacce. L’episodio sarà inoltre al centro della prossima riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, a testimonianza della gravità attribuita all’accaduto e della volontà delle istituzioni di non abbassare la guardia in un quartiere già fragile.
Gli abitanti di via Nuova del Campo hanno raccontato di aver vissuto attimi di paura dopo il forte boato. Molti hanno preferito scendere in strada per capire cosa fosse accaduto, temendo inizialmente che si trattasse di un incidente domestico o di una fuga di gas. Quando hanno visto la saracinesca divelta e i detriti sul marciapiede, la consapevolezza che si trattasse di un ordigno ha alimentato ancora di più l’ansia per la sicurezza di chi vive e lavora in zona. Per i commercianti si tratta dell’ennesima ferita in un territorio segnato da difficoltà economiche e dalla pressione della criminalità organizzata, che spesso usa questi strumenti di terrore per imporre il proprio controllo.
Il rione Amicizia, come altri quartieri dell’area orientale e settentrionale di Napoli, è da anni sotto la lente delle forze dell’ordine per la presenza di clan radicati che condizionano il tessuto sociale ed economico. Gli attentati dinamitardi sono stati più volte utilizzati in passato come forma di intimidazione diretta o indiretta, mirando non solo a colpire i singoli esercenti ma anche a riaffermare un dominio criminale visibile a tutti. Lo scenario attuale lascia pensare che il gesto della scorsa notte rientri in questo copione, anche se le indagini restano aperte a più ipotesi per accertare con certezza il movente e i responsabili.
L’esplosione non ha causato vittime, ma il messaggio lanciato dagli autori dell’attentato è stato forte e chiaro. In un quartiere dove il controllo del territorio è da sempre un elemento fondamentale per le organizzazioni criminali, ogni episodio di questo tipo diventa parte di un linguaggio fatto di intimidazioni, simboli e segnali. Le indagini in corso dovranno stabilire se il bar sia stato colpito per un motivo diretto o se invece sia stato scelto come bersaglio “dimostrativo”, un avvertimento utile a ribadire la forza di chi ancora cerca di mantenere il controllo della zona nonostante le difficoltà interne ai gruppi malavitosi.
Il clima che si respira nel rione Amicizia dopo l’esplosione è di preoccupazione ma anche di attesa. I cittadini chiedono maggiori controlli, i commercianti domandano protezione per poter lavorare senza paura, le istituzioni annunciano interventi. Resta però il nodo di fondo: la presenza di una criminalità organizzata che, nonostante arresti e indagini, continua a far sentire il proprio peso, condizionando la vita quotidiana e il tessuto economico. L’attentato della scorsa notte, con la deflagrazione che ha colpito il bar di via Nuova del Campo, ne è l’ennesima conferma.
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