A Secondigliano l’elettricità continua a diventare un lusso, non un diritto. Da giorni, precisamente da una settimana, i residenti di II traversa Casilli, via Ciro Improta e via Ernesto Pascal vivono nell’incertezza e nella rabbia per continue interruzioni di energia elettrica. Blackout che si verificano sempre alla stessa ora, intorno alle 22, e che durano dalle tre alle quattro ore, lasciando intere famiglie al buio. Non si tratta di un problema isolato o occasionale, come confermato dalle numerose denunce pubblicate nei gruppi social di zona e riportate anche a Un Gruppo per Secondigliano. In particolare, un cittadino scrive: “In una settimana noi di Secondigliano che abitiamo a traversa Casilli, via Ciro Improta e via Ernesto Pascal abbiamo subito 5 giorni di interruzioni dell'energia elettrica serali protratti dalle 3 alle 4 ore, per presunti guasti (guarda caso sempre alla stessa ora). Servizio elettrico da terzo mondo in tilt ma bollette sempre regolari”.
La frase di sfogo riassume il sentimento collettivo di frustrazione che attraversa il quartiere in questi giorni. Il disagio colpisce tutte le categorie: giovani costretti a interrompere lo studio, famiglie che non possono far addormentare i bambini a causa del caldo soffocante senza ventilatori o condizionatori, anziani e disabili che vivono con maggiori rischi l’assenza di energia elettrica nelle ore più calde e faticose della giornata. Le numerose segnalazioni ai centralini del gestore, denunciano i residenti, non hanno portato finora ad alcun risultato concreto. Le risposte ricevute sono generiche, parlano di presunti guasti e lavori sulla rete, ma senza alcuna chiarezza o interventi risolutivi che possano restituire serenità a centinaia di famiglie.
Il malumore si sta trasformando in protesta organizzata. Diversi residenti annunciano l’intenzione di avviare azioni legali collettive contro il gestore elettrico, ritenuto responsabile di un servizio inadeguato a fronte di bollette regolarmente pagate e tariffe che non prevedono certo blackout continui. La pazienza sembra ormai esaurita: molti parlano di scendere in strada per manifestazioni pubbliche, perché vivere senza elettricità ogni sera significa compromettere la qualità della vita, limitare la possibilità di riposare, cucinare, lavorare al computer o semplicemente vivere la casa con normalità e dignità.
Il quartiere attende risposte chiare e definitive, non soltanto comunicati di circostanza. La richiesta è semplice: tornare a una quotidianità normale, senza vivere nell’ansia di un altro blackout programmato o improvviso. La voce di Secondigliano chiede un servizio essenziale garantito senza interruzioni e senza la sensazione, ogni sera, di abitare in una zona dimenticata e priva di diritti basilari.

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