Nella mattinata di ieri, un arresto significativo ha nuovamente portato alla ribalta il complesso scenario criminale di Secondigliano, Napoli. Salvatore Feldi, 54enne residente nel rione Berlingieri, noto per i legami familiari con la camorra, è stato arrestato dalla Polizia di Stato in seguito a un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Vasto. L’uomo dovrà scontare una pena di 5 anni, 6 mesi e 4 giorni di reclusione per una serie di reati contro il patrimonio e per lesioni personali commessi in diverse città italiane, tra cui Vasto, Salerno, Piedimonte San Germano e Napoli.
Salvatore Feldi non è nuovo alla cronaca nera: è il fratello gemello di Francesco, noto ras del rione Berlingieri, ucciso nel 2011 in un agguato di camorra che favorì l’espansione degli “scissionisti” nel quartiere. Francesco Feldi, conosciuto come uno dei capi di questa area di Napoli, perse la vita in circostanze violente, segnando un cambiamento nel controllo del territorio a favore di clan rivali. Da allora, la vita di Salvatore Feldi ha continuato a essere segnata da una serie di arresti, tentativi di fuga e vicende che lo hanno visto più volte al centro di operazioni di polizia.
La carriera criminale di Salvatore, pur mai raggiungendo l’influenza e la posizione di Francesco, lo ha visto coinvolto in diversi episodi. Nel 2012, ad esempio, venne arrestato mentre cercava di eludere gli obblighi imposti dal regime di libertà vigilata a cui era sottoposto. In quell’occasione, la polizia lo trovò presso l’abitazione della madre, da cui cercò di fuggire lanciandosi da una finestra. Il tentativo di evasione fallì, e Feldi fu portato nel carcere di Poggioreale. Questo arresto avvenne nell’ambito di controlli periodici effettuati nel Rione Berlingieri, un tempo sotto il dominio della famiglia Feldi, poi passato sotto il controllo di altri clan a seguito della morte di Francesco e della detenzione dei fratelli.
Nonostante l’appartenenza alla famiglia Feldi, soprannominata “Tufano” negli ambienti criminali, Salvatore non avrebbe mai ricoperto ruoli di particolare rilievo nel panorama camorristico di Secondigliano. Tuttavia, il suo nome è stato legato a una serie di reati minori. Nel 2007, ad esempio, finì al centro di un tentativo di estorsione noto come “cavallo di ritorno”: dopo aver sottratto un’auto, Feldi contattò il proprietario richiedendo mille euro per la restituzione del veicolo. Ma all’appuntamento si presentarono gli agenti della polizia che, dopo un breve inseguimento, riuscirono a catturarlo e a trarlo in arresto con l’accusa di tentata estorsione.
Un altro episodio emblematico avvenne anni prima, quando Salvatore e suo fratello Giovanni cercarono di eludere un posto di blocco dei carabinieri. I due, a bordo di un’auto, cercarono di invertire la direzione e far perdere le loro tracce, scatenando un inseguimento che si concluse a Secondigliano, al Corso Italia. Anche in quell’occasione, i due furono arrestati. Dopo la morte di Francesco, tuttavia, Salvatore si è visto progressivamente emarginato dagli ambienti criminali di Secondigliano. La morte del fratello rappresentò, infatti, una svolta nell’organizzazione dei clan della zona, che presero il controllo del Rione Berlingieri approfittando anche dello stato di detenzione degli altri membri della famiglia “Tufano”.
L’arresto di ieri, che lo riporta in carcere, è solo l’ultimo capitolo della lunga lista di vicende giudiziarie che hanno segnato la vita di Salvatore Feldi. Un uomo che, pur non avendo mai raggiunto il potere criminale del fratello Francesco, ha vissuto all’ombra della violenza, delle faide camorristiche e degli inevitabili interventi delle forze dell’ordine.
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