Una vasta operazione condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, in collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) e il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, ha portato all’arresto di 33 persone, accusate di far parte di un'organizzazione internazionale dedita al traffico di stupefacenti. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, ha disvelato una complessa rete di narcotraffico che operava tra la Spagna e l’Italia, sotto il controllo del clan camorristico Amato-Pagano, meglio noti come gli "scissionisti di Scampia".
Le autorità hanno individuato due organizzazioni criminali indipendenti che, sebbene non collegate tra loro, condividevano lo stesso canale di approvvigionamento in Spagna, gestito da un noto narcotrafficante latitante. Le sostanze stupefacenti, principalmente cocaina e hashish, venivano importate e distribuite nei comuni di Melito e Mugnano di Napoli, con una base logistica in Gricignano d'Aversa, nel Casertano. Gli arresti hanno coinvolto 17 persone poste in custodia cautelare in carcere e 16 agli arresti domiciliari, con accuse di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan camorristico.
La sofisticazione tecnologica impiegata dagli indagati ha complicato le indagini. I narcotrafficanti utilizzavano cellulari criptati, SIM olandesi e il protocollo Matrix per comunicazioni sicure. Matrix, noto per i suoi elevati standard di sicurezza, è utilizzato anche da enti pubblici in Germania e permette l'interoperabilità tra diversi sistemi di messaggistica, garantendo un alto livello di riservatezza. Per superare queste barriere, le forze dell’ordine hanno adottato tecniche investigative avanzate, tra cui l’installazione di spyware sui dispositivi utilizzati dagli indagati.
L’operazione ha rivelato un ulteriore dettaglio curioso: i membri delle organizzazioni si identificavano con soprannomi ispirati a calciatori famosi, come Pelé, Messi, Insigne, Drogba e Careca. Questi pseudonimi avevano lo scopo di mascherare ulteriormente le loro identità durante le comunicazioni.
Il successo dell’operazione è frutto di un lavoro investigativo congiunto tra le autorità italiane e spagnole. Gli arresti sono stati eseguiti non solo a Napoli e provincia, ma anche in diverse località spagnole. Questo intervento rappresenta un duro colpo per le attività del clan Amato-Pagano, confermando l’efficacia della cooperazione internazionale nella lotta al narcotraffico.
Le indagini, ancora in corso, mirano a individuare ulteriori responsabili e a smantellare completamente la rete di narcotraffico. Le misure cautelari applicate rappresentano un importante passo avanti, ma gli indagati, come previsto dalla legge, sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva. L’operazione testimonia l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato, a tutela della sicurezza pubblica e della legalità sul territorio.
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