Il Viale delle Dolomiti, nel rione Berlingieri di Secondigliano, è diventato il simbolo di un fenomeno preoccupante e surreale: la cosiddetta “Giostra”. Non si tratta di una giostra di divertimento, ma di un rituale caotico e incontrollato che si svolge ogni weekend, quando giovani e adolescenti invadono la strada con i loro motorini e automobili, trasformando la zona in una pericolosa pista circolare. La testimonianza di un cittadino, rimasto suo malgrado intrappolato in questo vortice notturno, rivela la natura inquietante di questa “giostra”, un fenomeno che sfugge a ogni regola di buon senso e di sicurezza.
Durante il fine settimana, il viale delle Dolomiti, da tarda sera fino a notte fonda, viene occupato da ragazzi e ragazze che percorrono avanti e indietro la strada senza alcuna meta, in un loop continuo e ossessivo che dà la sensazione di essere immersi in un rituale quasi stregato. Con abiti vistosi e atteggiamenti sfrontati, questi giovani girano senza sosta, facendo inversione ad U ai due capi del viale e riprendendo il tragitto da capo, come se fossero intrappolati in un circolo vizioso. Un testimone descrive l’esperienza come “rischiare di essere inglobato nel fatidico fenomeno della ‘Giostra’”, un fenomeno difficile da comprendere e ancora più difficile da evitare per chi si trova per caso a transitare nel quartiere.
La “Giostra” sembra essere il frutto di una noia profonda e dell’assenza di alternative per questi ragazzi, che trovano nel Viale delle Dolomiti una sorta di zona franca dove sfogare la propria voglia di ribellione e di trasgressione, anche a costo di mettere in pericolo sé stessi e gli altri. La scena appare desolante: ragazzi e ragazze, alcuni neanche maggiorenni e probabilmente senza patentino, girano per ore, come fossero ipnotizzati, percorrendo il viale in modo meccanico, senza una direzione e senza un obiettivo. L’esperienza è talmente assurda e angosciante che il testimone racconta di essersi sentito “aggrovigliato nel loro continuo circolo”, come risucchiato da una forza centrifuga, incapace di uscire da quella specie di “Triangolo delle Bermude” urbano.
La sensazione è quella di trovarsi in un ambiente pericoloso e fuori controllo, dove le regole della strada e della convivenza civile vengono infrante senza remore. Per chi è alla guida, trovarsi nel mezzo di questo caos è un incubo: il traffico procede a singhiozzo, ogni metro è un rischio, e il timore di investire qualcuno è costante. Non sono rari i momenti in cui motorini e auto, guidati da ragazzi inesperti e spericolati, sfrecciano da tutte le direzioni, sorpassando a destra e a sinistra senza indicare le manovre, e mettendo a dura prova la pazienza e i nervi degli automobilisti. Come racconta il testimone: “Per non colpire nessuno e per non mettere in difficoltà la loro incerta e inesperta guida, rallento… due ragazze, sul motorino, forse neppure sedicenni, mi sorpassano a destra, senza mettere la freccia, mi passano davanti mentre procedo lentamente…”.
La situazione è resa ancora più inquietante dai commenti e dagli sguardi beffardi dei ragazzi, che sembrano considerare gli automobilisti come intrusi nel loro territorio. Quando il testimone viene tagliato bruscamente da due giovani sul motorino, una delle ragazze gli rivolge uno sguardo di sfida e commenta con disprezzo: “Forse nun ‘a sape purtà ‘a machin’…”. È un segnale di quanto questi ragazzi si sentano padroni del viale, come se quella strada appartenesse esclusivamente a loro e le regole della sicurezza stradale non avessero alcuna importanza. È come se avessero creato un mondo parallelo, dove gli adulti sono percepiti come estranei, incapaci di comprendere e di adeguarsi alle regole di un gioco pericoloso e assurdo.
Ci si chiede come sia possibile che un tale fenomeno sia tollerato e come mai non vengano prese misure per fermarlo. La “Giostra” del Viale delle Dolomiti rappresenta un problema non solo per la sicurezza stradale, ma anche per la qualità della vita nel quartiere, dove i residenti si trovano costretti a convivere con rumori assordanti, traffico caotico e situazioni di pericolo. La mancanza di controllo e di interventi da parte delle autorità è evidente, e lascia i cittadini in balia di una gioventù che sembra aver perso ogni rispetto per le norme e per la convivenza civile.
Questo fenomeno non è solo un segnale di disagio giovanile, ma anche un riflesso di una società in cui mancano spazi di aggregazione e opportunità di crescita per i più giovani. I ragazzi coinvolti nella “Giostra” cercano forse un modo per sentirsi parte di qualcosa, per affermare la propria identità e per evadere dalla monotonia della quotidianità, ma il modo in cui lo fanno è pericoloso e fuori controllo. Questi adolescenti, intrappolati in una routine priva di significato, finiscono per mettere a rischio la propria vita e quella degli altri, in una sorta di sfida collettiva che ha come unico scopo quello di riempire un vuoto.
Sarebbe necessario un intervento mirato, capace di offrire a questi ragazzi delle alternative valide, spazi dove possano socializzare in modo sicuro e costruttivo, e dove possano trovare delle attività che stimolino il loro interesse senza mettere in pericolo sé stessi e gli altri. La “Giostra” non è solo un fenomeno bizzarro o un passatempo discutibile, ma un problema reale che rischia di trasformarsi in tragedia. La mancanza di controllo e di supervisione da parte delle autorità è preoccupante, e pone interrogativi sulla capacità del quartiere di gestire un fenomeno che sembra essere sfuggito di mano.
Il Viale delle Dolomiti, che durante la settimana è solo una strada come tante altre, si trasforma nel weekend in una zona franca, un luogo dove le regole non valgono e dove il pericolo è all’ordine del giorno. La situazione è insostenibile, e lascia i cittadini in una condizione di impotenza e di frustrazione. È necessario che le autorità prendano coscienza della gravità del fenomeno e che mettano in atto delle misure concrete per porre fine a questa “giostra” pericolosa e priva di senso.
In conclusione, la “Giostra” del Viale delle Dolomiti è molto più di un semplice rituale notturno: è il sintomo di un disagio profondo, di una gioventù che sembra aver perso la direzione e di una comunità che fatica a trovare risposte. Se non si interviene in modo deciso, il rischio è che questo fenomeno degeneri ulteriormente, creando situazioni sempre più pericolose e compromettendo la sicurezza e la vivibilità del quartiere. È ora di dire basta a questa “Giostra” e di restituire il Viale delle Dolomiti alla cittadinanza, trasformandolo da un circuito pericoloso e caotico in una strada sicura e vivibile per tutti.
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