Spesso ci si dimentica del patrimonio artistico che Secondigliano sa mettere a disposizione di chi la vive ogni giorno. Un chiaro esempio è rappresentato dal Palazzo di Nocera, che ha diversi aspetti da far conoscere. Ecco cosa c'è da sapere sulla sua storia.
La struttura, situata sul corso Secondigliano nell'incrocio con la centrale via Dante, può essere considerata come l'esempio più antico di architettura neoclassica ottocentesca del nostro quartiere. La sua costruzione risale al 1870 per la famiglia dei conti di Nocera, di origine longobarda.
Discende da questa nobile stirpe anche Luigi Di Nocera, noto banchiere e imprenditore che nel 1883 fondò la Banca popolare di Credito. Proprio a lui fu dedicata l'omonima piazza, una delle più importanti di Secondigliano e sede del vecchio Municipio.
Tornando a parlare del Palazzo di Nocera, la sua nascita fu contraddistinta da un periodo di notevole crescita economica nel territorio secondiglianese, con la presenza di molteplici opifici in occasione della Seconda rivoluzione industriale. In un contesto simile, tale edificio sarebbe stato seguito da altri palazzi molto importanti, tra i quali spiccano Argenta, Capasso-Visconti, la Villa Alfiero e i Palazzi dei baroni Carbonelli di Letino.
L'architettura neoclassica regna all'interno di questa storica struttura. Il prospetto si eleva per cinque piani e si avvale di quattordici finestre, con un basamento in bugnato che funge da motivo ornamentale per il portale monumentale. I balconi sono abbelliti da timpani quadrangolari e rendono il palazzo ancora più elegante, mentre il cortile interno comprende due pozzi laterali in marmo e viene circondato da una scala ad ali di falco in piperno.
Il Palazzo di Nocera si conferma come un luogo iconico, seppur abbastanza dimenticato, di un quartiere che racchiude molta più storia ed eleganza di quanto si possa immaginare.
...da come lo ricordo da quando lo abito, ci vivo dal lontano 1956 è stato stravolto...ho davanti agli occhi all'entrata il casotto di legno in cui l'attento portiere Don Vincenzo era integerrimo nelle sue mansioni, il lampione a gas che illuminava a braccia tutto l'androne, il bellissimo lastricato di basoli vesuviani, gli splendidi due pozzi a destra ed a sinistra e la maestosa e comoda scala , il primo piano tutta di piperno e le altre di lavagna, era una favola salirci, come ancora oggi, essendo i gradini molto bassi ecc. ecc. per caro ricordo, Ugo Frigerio
RispondiEliminaCaro Ugo, il degrado nel tempo del palazzo di Nocera e' il triste destino degli altri edifici storici richiamati rispetto alle originarie idee progettuali
RispondiEliminadei proprietari all'atto della costruzione ed il relativo contesto storico ed urbanistico.
Sotto quest'ultimo aspetto,
considerato che il c/so Secondigliano
e' parte integrante della vecchia via Appia ( regina viarum...)
Il degrado...di cosa?
EliminaIl palazzo é ben curato e ben tenuto....si faccia una passeggiata!!!
E' tutto vero....!!
RispondiEliminaMa lo scempio di Secondigliano è iniziato in epoca democrista e nel silenzio dei nostri parroci ( in testa SS cuori...) fino alla successiva occupazione delle fertili terre per far posto a edilizia economica (...per chi..?..) e non popolare ( ...ma deportata..!..) con la ciliegina del ....carcere.!!
Nel silenzio....assordante di una comunità storica.....dispersa!!..
Al pianterreno c'è ancora la Banca di Credito Popolare di Torre del Greco?
RispondiEliminaSi..C'è la Banca e la grande gioielleria Esposito
EliminaC'è la Banca a destra della foto e a sinistra la grande gioielleria Esposito.
EliminaSarebbe interessante una pubblicazione con documentazione fotografica sui palazzi storici del Corso Secondigliano - Palazzo Argenta, Palazzo Brancia, Palazzo Capasso-Visconti, Palazzi Carbonelli, Palazzo dell'ex Municipio, Palazzo della Banca Popolare di Secondigliano, Palazzo in Corso Secondigliano n.209, Palazzo in Corso Secondigliano n.211, Villa Alfiero, Villa Carolina, Villino Cimmino, Villino Loffredo. Si potrebbe realizzare un progetto editoriale con la casa editrice Intramoenia, sempre attenta alle realtà locali.
RispondiEliminaCi informeremo meglio, così come un'eventuale progetto editoriale potrebbe essere davvero un'idea straordinaria. Grazie :)
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