Foto inviata da Imma Sarnataro |
Ebbene sì, abbiamo scelto ancora una volta di parlare di piazza Giuseppe Di Vittorio. Tre anni fa, ho scritto un articolo dedicato a questo importante crocevia tra centro e periferia di Napoli e del ponte dell'Asse Mediano, che dal 2011 deturpa la zona col suo ammasso di ferraglia. Vediamo cosa dicevo il 27 ottobre 2013.
Riconoscete questa bella piazza? Sì sì, è proprio lei: è piazza Capodichino, attualmente intitolata a Giuseppe Di Vittorio. Questa rotonda, situata tra Secondigliano e San Pietro a Patierno e che collega il centro di Napoli con la periferia Nord, è un luogo di grande storia, essendo stata creata nel XIX secolo a fianco del borbonico Campo di Marte (l'attuale Aeroporto).
Importante crocevia tra calata Capodichino, corso Secondigliano, viale Comandante Umberto Maddalena e via Francesco de Pinedo, la sua foto qui raffigurata è degli anni '60 e ci mostra un paesaggio meraviglioso. Strada ordinata, otto colonne ben visibili, la stella, simbolo di unità nazionale, regolarmente posta sul monumento ai caduti, verde presente ovunque e ben curato e il Vesuvio lì, sullo sfondo, a sorvegliare su un piccolo gioiello della natura.
Ma ciò che la natura riesce a creare benissimo spesso viene rovinato dalla modernità. Tutto inizia negli anni '80: qualcuno decide di costruire uno svincolo che porta alla perimetrale di Melito... e qui casca l'asino. A calata Capodichino, un palazzo impedisce per oltre vent'anni il completamento dei lavori e il conseguente ponte incompleto diventa un punto di ritrovo per tossicodipendenti.
Ed è da qui che la piazza inizia a crollare in un degrado senza fine. Solo nel 2008 quell'edificio viene demolito, dopo una serie infinita di cause legali e persino interventi di Striscia la notizia e si procede alla ricongiunzione dei due tratti di strada. Nel 2011, il ponte che collega viale Maddalena e l'Asse Mediano è completato e la viabilità torna alla normalità. Un ponte decorato anche da numerosi disegni di bambini. Però...
C'è sempre un però. Sotto quel viadotto è stato creato un vero e proprio mini-parco giochi per bambini con una sorta di palestra, a stretto contatto con i drogati che popolano (un po' meno di prima, ma la popolano) quella zona. Quella strada stupenda è diventata, come ha definito l'amico Domenico Di Renzo, "un percorso di guerra, tutte buche". Le otto colonne quasi si confondono tra il caos, quella stella (su segnalazione del giornalista Salvatore Testa) non c'è più e rimane tra i depositi della municipalità. Vogliono costruirci anche la fermata della metropolitana... sì, ma quando?
Ma c'era tutto questo bisogno di deturpare un paesaggio così sontuoso?
Cosa è cambiato nel corso degli ultimi tre anni? Ovviamente nulla, o quasi. Un'associazione di calata Capodichino, la Sport Bum, ha contribuito al ritrovamento di quella stella e ha fatto in modo che tornasse al suo posto.
Foto di José Barbieri |
E per il resto? Niente di niente. I ragazzi della Parrocchia Immacolata a Capodichino e il sacerdote don Doriano De Luca si danno da fare per ridare decoro a quell'area abbandonata sotto il ponte maledetto. Purtroppo, il degrado continua a dominare su tutto il resto. Ed è un vero peccato.
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