1. Parco San Gaetano Errico. Non possiamo fare altro che partire dal nostro cavallo di battaglia. Inaugurato nel 2009, il parco del Rione Kennedy è da anni lasciato al suo destino. Dalle buche trasformate in voragini al laghetto divenuto una palude, dall'orto didattico abbandonato ai campetti malmessi, passando per panchine schiacciate, fontane distrutte, giostrine dismesse e scritte da incivili. C'è davvero di tutto nell'ex zona dei Bipiani e la ricostruzione tarda ad arrivare, così come manca un servizio di sorveglianza quantomeno decente. Per maggiori informazioni, date un'occhiata a questo articolo scritto esattamente un anno fa, ma ancora molto attuale.
2. Parco dei Fiorentini. Altro giro, altro degrado. Ci spostiamo a due passi dal Corso Secondigliano, nella Via Privata Giovanni Fiorentino. Lo scenario è davvero desolante, con la sporcizia e un orrido fetore che regnano sopra ogni altra cosa. Come se non bastasse, proprio qui sorge un parco, ovviamente dimenticato da tutti e divenuto un punto di incontro tra tossicodipendenti. Cosa ci vuole qui? Una bonifica?
4. Chiesa di Santa Maria la Bruna di Lanciasino. Qui abbiamo a che fare con un vero e proprio patrimonio storico-culturale del quartiere. La chiesa si trova in via Cassano al Rione dei Fiori, a due passi dalla Rotonda di Arzano. Oggi è soltanto un insieme di ruderi, ma nel Cinquecento era il simbolo del Casale di Lanciasino, poi aggregato a quello di Secondigliano. Da oltre 40 anni (se non di più) è in attesa di un restauro. Nel frattempo resta un deposito a cielo aperto, uno scempio per un quartiere che sembra aver rinnegato la sua Storia. Per saperne di più, date un'occhiata a questo video.
5. I giardinetti del Rione Berlingieri. Un altro luogo che sembra sempre più lasciato a sé stesso. Nonostante alcuni vani tentativi di riqualificazione, questa immensa area verde continua a trasmettere un totale senso di abbandono. Dal campetto abbandonato alle sterpaglie, il panorama non è proprio esaltante. Eppure, certe aree verdi dovrebbero essere curate con costanza.
6. Traversa detta Scippa (zona fermata della Metropolitana). La stazione di Secondigliano della Linea 1 della Metropolitana di Napoli sembra essere diventata un'utopia. Da anni i lavori sono fermi per un contenzioso in atto. E questa strada al confine col quartiere di Miano è una delle più martoriate anche per questo motivo, oltre che per un paesaggio inquietante e un'illuminazione pressoché inesistente. Potrà pure trattarsi di un viottolo privato... ma dovrebbe essere mantenuto meglio.
7. Parco Emilia Laudati. I parchi possono essere considerati come il fulcro di un agglomerato urbano. I bambini crescono anche in queste zone verdi e devono essere liberi di correre e giocare. Eppure, qui a Secondigliano, tale tematica non è molto sentita. Lo dimostra anche questo immenso giardino posto nel Rione dei Fiori, intitolato ad una bambina di 13 anni morta durante la strage del Quadrivio nel 1996. Una grande area giochi, ovviamente abbandonata. Da fin troppo tempo.
8. L'ex cinema Fiamma. Siamo nel pieno del corso Secondigliano, non lontano dalla Villa Alfieri. Accanto ad un negozietto che vende articoli a 50 centesimi, da decenni risiede un ex cinema, oggi totalmente dimenticato. Negli ultimi tempi, le porte di questa struttura sono tappezzate di manifesti affissi da partiti politici di ogni genere. Una sorta di Nuovo Cinema Paradiso che oggi non esiste più.
9. Il Quadrivio. La situazione è iniziata a degenerare quel maledetto 23 gennaio 1996, giorno in cui una voragine ha distrutto il Bar California e le case circostanti, uccidendo undici persone. Da quel giorno in poi, è rimasto soltanto il degrado. Le strade circostanti sono infestate dai topi, il marciapiedi non esiste. La tanto attesa riqualificazione tarda ad arrivare. E questo sembra non interessare a nessuno.
10. L'ex birreria Peroni. È vero, non siamo a Secondigliano ma nella vicinissima Miano. Ma questa area industriale dismessa di circa 10 ettari dovrebbe essere rimessa a nuovo, prima o poi. La chiusura dello stabilimento nel 2005 ha causato la perdita di oltre 150 posti di lavoro. Ovviamente, la ristrutturazione della zona si fa attendere con ansia.
Purtroppo, ad oggi, l'incuria sembra regnare sopra ogni altra cosa. Il risveglio di un territorio nasce prima di tutto dalla valorizzazione di ciò che già possiede. E tutto questo manca, parecchio.
Sono alla ricerca di Claudio Pollio.
RispondiEliminaLui faceva molto per il suo quartiere