Tre giorni di ordinaria follia a Secondigliano e dintorni. La nostra periferia è balzata agli onori delle cronache, come non succedeva da mesi. Tre sparatorie in due giorni e un clima di autentica confusione, misto a qualche sfumatura di terrore. Sono queste le sensazioni che si provano in un territorio sempre più martoriato.
Mattinata da far west. Si avvertono sei o sette colpi di pistola. Succede a Secondigliano, in via Sant'Andrea Avellino, a due passi dalla zona Perrone e da via Francesco de Pinedo, non molto lontano da Capodichino. Due vetture della vigilanza con i vetri posteriori divelti. Un uomo tenta di scappare con in braccio un bambino, scivola e si fa male la gamba. Arrivano Polizia, Carabinieri, il 118. Una guardia giurata col volto insanguinato e l'occhio destro coperto da un fazzoletto si dirige verso l'ambulanza, accompagnata dalle Forze dell'Ordine. L'uomo è salvo per miracolo. La rapina viene messa a segno, i criminali scappano. E già si piomba nel caos.
Due notti dopo, ancora paura. Siamo sempre a Secondigliano, ma dall'altra parte. La caserma dei Carabinieri in Largo Macello è sotto assedio. O meglio, tutto lo Stato è sotto assedio. Quaranta colpi di kalashnikov contro un presidio di legalità. Due auto distrutte. Quattro tizi a bordo di due motorini mettono a soqquadro la zona confinante con il Rione dei Fiori. Per fortuna, nessuno si fa male. Ma le tracce restano, sia sulla parete dell'edificio delle Forze dell'Ordine, sia sul cartello con la scritta Carabinieri. Uno sfregio premeditato? Molto probabile. E il quartiere piomba di nuovo nel terrore.
E poi... c'è la botta finale, o almeno si spera. Nella vicina Piscinola, in via Vittorio Emanuele, un pregiudicato viene ucciso in quello che sempre il più classico degli agguati di camorra. Una conclusione degna per una giornata folle, che ha fatto seguito ad un inizio di settimana senza alcuna tregua. Nel fare un quadro della situazione ci sono pochi dubbi, se non nessuno. Cari amici, siamo in guerra. Senza se e senza ma. E bisogna immediatamente trovare le giuste contromisure.
Le passerelle non servono ad un tubo. Servono i fatti. Ci vogliono azioni tangibili contro il Male con la M maiuscola. Un piccolo segnale arriva dal Centro Pertini, dove è stato presentato il maxi-libro "Napule è... Piazza Grande". Un'iniziativa organizzata dall'associazione Self - Secondigliano Libro Festival, un'idea che nasce da un gemellaggio tra le scuole di Secondigliano e Bologna nel ricordo di Pino Daniele e Lucio Dalla. Una piccola fiammella di speranza in un periodo disastroso per tutta la nostra città.
Perché bisogna ripartire dalla scuola per formare nuove coscienze in grado di fermare il male. Perché la criminalità va abbattuta con la cultura e con l'istruzione, prima che con le Forze dell'Ordine che rischiano la vita ogni giorno per la nostra sicurezza. E solo così potremo vedere una società più sana, che una volta per tutte possa fermare questa assurda guerra. Perché di questo si tratta.
biblioteca Guido Dorso
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