Tutto è successo in quel maledetto pomeriggio di venerdì 15 maggio, in Via Napoli-Capodimonte, a due passi dal Quadrivio di Secondigliano. In seguito ad un futile litigio familiare, durante il quale ha già ucciso due persone, Giulio Murolo scende in strada e inizia a sparare all'impazzata. Gli si fa davanti un solo uomo, un ufficiale delle Forze dell'Ordine fuori servizio, Francesco Bruner. Gli urla di smettere, lo scongiura, ma niente da fare. Murolo lo centra in pieno e lo ammazza sul colpo.
Nel frattempo, l'altro vigile urbano Vincenzo Cinque sta cercando di fermare gli automobilisti per evitare che vengano colpiti da proiettili vaganti. Giulio, con la sua precisione da tiratore scelto, colpisce Cinque alla gola. Due mesi di agonia in sala di rianimazione fino alla sua morte, datata il 12 luglio. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha recentemente conferito ai due vigili la Medaglia d'Oro al Valor Civile. Ma tutto questo non basta. Due uomini di tale caratura meriterebbero molto di più.
Appena una settimana fa, il lettore della nostra pagina Cosimo Mele ha lanciato una proposta: "Dedichiamo due strade di Secondigliano a questi grandi uomini". Non possiamo fare altro che sottoscrivere tale idea. Anzi, noi abbiamo già in mente quali strade potremmo scegliere.
E se Via Napoli Capodimonte diventasse Via Francesco Bruner? E perché non tramutare Via Limitone d'Arzano in Via Vincenzo Cinque? Abbiamo intenzione di lanciare una petizione, di portare avanti questo pensiero.
Perché queste due Vittime del Dovere devono restare impresse nella nostra memoria. Perché il nostro quartiere, il nostro territorio hanno bisogno di un segnale di legalità. Forte.
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