Indovinate un po', quale sarà questa zona del capoluogo partenopeo che tanto per cambiare è stata abbandonata a se stessa? Eh sì, ci avete preso! Miano, Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno. In due parole, l'Area Nord. In un solo termine, la Periferia. Anche quest'anno saremo fermi nei nostri inutili quartieri ad osservare da lontano le luminarie di dicembre. Anche in questa occasione per poter vedere un po' di luce dovremo prendere le nostre automobili o i nostri comodissimi mezzi pubblici.
Esco fuori al balcone di casa mia, qui a Secondigliano, e quante decorazioni natalizie vedo per strada? Il nulla. Quando ero più piccolo, le stelle, le lampadine, le scritte enormi di "Auguri", "Buon Natale", le raffigurazioni del bambinello. E oggi? Niente di niente. La desolazione. Un quartiere che diventa sempre più invivibile, persone perbene lasciate sole a causa di chi perbene non è.
Ed è proprio per questo che la gente inizia a scendere in piazza a protestare. Sabato prossimo, 14 dicembre, tanta gente delusa si radunerà nel pomeriggio sul corso Secondigliano, all'altezza del supermercato "Flor do Cafè" e accenderà candele e lumini sul bordo della via. Una manifestazione organizzata da commercianti e cittadini comuni, stanchi di non essere considerati parte integrante del capoluogo partenopeo.
"Qui è morta la buona politica e la sana amministrazione, siamo al buio come in un camposanto. Non ci limitiamo più a chiedere e perorare, ma pretendiamo misure urgenti per il reale diritto alla sicurezza, alla salute, alla mobilità, alla scuola, alla legalità". Ecco cosa affermano i promotori del corteo, che si firmano come "cittadini per la vivibilità". E l'amministrazione centrale dov'è? Nel centro, appunto. E lì rimane. E, come afferma il giornalista Luca Saulino, "la periferia è in coma".
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