"In un sogno rivedo Secondigliano dei signorotti, della gente perbene, di chi lavora e produce, di una comunità uno vicino ad un altro. Uniti per il benessere di tutti... Che sogno...". Parole di un lettore di questo blog, Giovanni Migliaccio, che sottolineano un sogno, quello del nostro quartiere, che ormai svanisce di fronte alla criminalità e all'ignoranza. Un'area che fu piena di mercanti di tessuti, di medici, di notai, di avvocati... e ora?
Ora c'è paura. Tanta paura. Paura di uscire per strada dopo un certo orario (e se si va avanti così, anche prima...). Paura di mostrare l'appartenenza al nostro territorio. E poi... c'è voglia di scappare. Gente già andata via da Napoli che adduce la scarsa vivibilità come motivazione del suo trasferimento. Mancanza di fiducia in chi dovrebbe garantire la sicurezza della nostra cara periferia.
Una periferia (e lo ribadirò fino alla nausea) sempre più sola e abbandonata. Forze dell'Ordine che vengono frequentemente spostate dall'Area Nord partenopea al centro, lasciando Secondigliano, Miano, Scampia, San Pietro a Patierno, Piscinola eccetera eccetera totalmente scoperte. Istituzioni municipali che vengono spesso criticate ma che più di ciò che fanno non possono, dato che col sistema delle Municipalità anche loro sono abbandonate a loro stesse e un consigliere non può fare miracoli.
Cosa si può fare? Continuare a chiuderci in casa? Continuare a vivere nel nostro vittimismo prendendocela sempre con i 'piani alti'? Cercare un modo qualsiasi per evadere a causa dell'invivibilità? Oppure restare qui ed iniziare a scendere in piazza e organizzare manifestazioni a macchia di leopardo a favore della sicurezza del nostro caro territorio?
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