Secondigliano e Miano tornano al centro delle segnalazioni dei cittadini per un problema che sembra non avere fine: la circolazione di similmoto e scooter truccati, senza targa e senza alcun rispetto delle norme del Codice della Strada. Una nostra lettrice, che ha preferito restare anonima, ha inviato una denuncia accorata alla redazione, descrivendo una situazione che ogni giorno si ripete sotto gli occhi dei residenti, generando rabbia e preoccupazione.
"Vorrei denunciare la presenza di numerose similmoto senza targa, senza luci posteriori, guidate da ragazzini con altri ragazzini dietro, tutti senza casco. Girano non controllati tra Miano e Secondigliano, anche di sera, costituendo grave pericolo per loro stessi, per i pedoni e per gli automobilisti! Senza regole! Io non vedo mai vigili urbani, e se ci sono, non li fermano mai! Quando lo fai presente, la risposta è: ‘Non siamo qui per questo!’”, scrive la cittadina indignata.
Le parole della lettrice riflettono un sentimento diffuso tra molti residenti delle periferie napoletane, dove il fenomeno delle similmoto – piccoli ciclomotori cinesi o veicoli elettrici modificati – si è diffuso in maniera capillare, spesso sfuggendo a qualsiasi controllo. A Secondigliano, in particolare, non è raro assistere a veri e propri gruppi di ragazzini che sfrecciano tra Corso Secondigliano, via Cassano, Cupa dell’Arco e le stradine interne di Miano, incuranti dei semafori e del traffico.
Molti residenti segnalano che questi mezzi circolano sia di giorno che di sera, spesso senza fari e senza alcuna protezione. Le conseguenze sono evidenti: pericolo costante per chi attraversa la strada, per gli automobilisti costretti a frenate improvvise e per gli stessi ragazzi, che mettono a rischio la propria vita con comportamenti sconsiderati.
“Non si tratta solo di inciviltà o di mancanza di educazione stradale – racconta un altro residente – ma di totale assenza di controlli. È possibile che interi gruppi di minorenni girino senza casco, senza targa e senza paura di essere fermati? Eppure i vigili urbani, quando passano, sembrano guardare altrove.”
La denuncia mette in luce anche un problema di sicurezza pubblica. Questi mezzi, spesso non omologati e privi di assicurazione, rappresentano un rischio non solo per chi li guida ma anche per chiunque incroci la loro strada. In caso di incidente, infatti, è quasi impossibile ottenere un risarcimento o identificare i responsabili. Un aspetto che genera frustrazione e senso di abbandono tra i cittadini, già provati da anni di degrado urbano e mancanza di controlli sistematici.
Secondigliano, Miano e i quartieri limitrofi vivono una quotidianità complessa, tra traffico, illegalità diffusa e scarsa presenza delle istituzioni. Le segnalazioni dei cittadini si moltiplicano, ma raramente trovano risposte concrete. “È come se certe zone fossero diventate invisibili – spiega un commerciante del corso – Qui si parla tanto di sicurezza, ma poi nessuno viene davvero a controllare. Ogni sera vediamo gli stessi ragazzi sfrecciare come se fosse un circuito. Se qualcuno si fa male, chi ne risponde?”
La presenza delle similmoto non è solo una questione di ordine pubblico, ma anche di educazione e prevenzione. Molti di questi giovani, infatti, non hanno ancora compiuto 16 anni e non possiedono alcuna patente. La facilità con cui acquistano o assemblano questi veicoli, spesso online o tramite rivenditori improvvisati, contribuisce a un fenomeno difficile da arginare. In diversi casi, le forze dell’ordine hanno già effettuato sequestri di similmoto a Napoli Nord, ma il problema continua a ripresentarsi puntualmente, segno che il mercato è fiorente e che mancano sanzioni realmente dissuasive.
Negli ultimi mesi, la Polizia Locale ha annunciato controlli a tappeto per contrastare la circolazione di veicoli irregolari, ma a Secondigliano e Miano i cittadini lamentano che i risultati siano ancora troppo scarsi. La speranza è che segnalazioni come quella della nostra lettrice possano spingere le autorità a intervenire in maniera più incisiva, soprattutto nelle aree periferiche dove i rischi sono maggiori.
“Non vogliamo criminalizzare i ragazzi – conclude la donna nella sua denuncia – ma è ora che qualcuno li fermi prima che accada una tragedia. Devono capire che la strada non è un gioco e che le regole valgono per tutti.”
Secondigliano e Miano chiedono sicurezza, controlli e soprattutto attenzione. Le segnalazioni dei cittadini sono un grido d’allarme che non può essere ignorato: il fenomeno delle similmoto senza targa e senza regole non è un semplice fastidio, ma una minaccia quotidiana alla sicurezza e alla convivenza civile. Serve un impegno concreto da parte delle istituzioni affinché le strade tornino a essere luoghi di vita, non di pericolo.

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