Nel cuore di Secondigliano, là dove la storia si intreccia con la devozione e il mistero, oggi andrà in scena un evento unico, capace di unire spiritualità e tradizione popolare: la visita alla Terrasanta della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano. Un appuntamento che reinterpreta la festa di Halloween in chiave napoletana, riportando alla luce il legame profondo che la città partenopea conserva con il culto dei defunti e con l’antico mondo dell’aldilà.
L’iniziativa, organizzata nell’ambito della rassegna “UANEMA – la festa degli altri vivi”, promossa e finanziata dal Comune di Napoli in occasione del 2 novembre, offrirà ai partecipanti un’occasione straordinaria per scoprire uno dei luoghi più affascinanti e poco conosciuti della zona nord della città: l’ipogeo della Terrasanta di Secondigliano.
Stasera, in due turni distinti (alle 19:30 e alle 20:30), i visitatori potranno accedere gratuitamente a questo luogo sospeso nel tempo, avvolto da un’atmosfera di profonda pietà popolare e di intenso fascino. La prenotazione è obbligatoria, scrivendo all’indirizzo email cosdam1854@gmail.com e indicando nome, numero di persone e orario scelto. I posti, come sempre, sono limitati: un motivo in più per affrettarsi a partecipare a un’esperienza che promette di lasciare un segno nel cuore e nella memoria di chi la vivrà.
La Terrasanta di Secondigliano è un luogo che appartiene all’anima più autentica del quartiere. Situata sotto la storica chiesa dei Santi Cosma e Damiano, custodisce le spoglie dei defunti secondo una tradizione antichissima che unisce religiosità e cultura popolare. Gli ipogei di questo tipo, diffusi a Napoli fino all’Ottocento, erano spazi destinati alla sepoltura e al culto delle anime del Purgatorio, un rito che ha radici profonde nella spiritualità partenopea.
Scendere nella Terrasanta significa compiere un viaggio nel tempo, tra i resti di un passato che continua a vivere nei racconti e nelle credenze del popolo. Le ossa ordinate con rispetto, le nicchie silenziose e le tracce di devozione sono testimonianze di una Napoli che dialoga da sempre con la morte in modo unico: non come un evento da temere, ma come una presenza da onorare e con cui convivere.
Proprio in questo senso, Halloween trova nella tradizione napoletana una chiave di lettura completamente diversa. Mentre altrove si celebra con maschere e fantasmi, a Napoli e a Secondigliano il 1° e il 2 novembre sono giorni dedicati alla memoria, alla pietà e all’amore verso chi non c’è più. Le famiglie visitano i cimiteri, accendono lumini, preparano dolci come il torrone dei morti o il pane dei defunti, e tramandano ai più giovani l’importanza del legame con le proprie radici.
La visita alla Terrasanta di Secondigliano si inserisce perfettamente in questo contesto: non una semplice iniziativa culturale, ma un vero e proprio rito collettivo che racconta come il quartiere riesca a custodire la sua identità anche attraverso il culto dei morti. È un modo per riscoprire il valore della memoria, in un luogo in cui il silenzio parla e la pietra racconta.
Chi varcherà la soglia della Terrasanta non troverà solo un ipogeo, ma un frammento dell’anima di Secondigliano. Ogni tomba, ogni segno lasciato dai fedeli, ogni croce incisa sul muro restituisce la voce di una comunità che non ha mai dimenticato i propri defunti. È un luogo che continua a vivere nel presente, grazie alla cura e all’impegno della Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, che da anni promuove iniziative per far conoscere ai cittadini le radici storiche e spirituali del territorio.
E così, in un tempo in cui Halloween viene spesso associato a simboli commerciali e mascherate, Secondigliano propone la sua versione autentica, fatta di raccoglimento, rispetto e conoscenza. Halloween alla napoletana diventa allora un’occasione per riflettere sul valore del ricordo e sulla continuità tra i vivi e i morti, in perfetta sintonia con la sensibilità popolare che da secoli caratterizza Napoli.

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