A Miano, il grande murale dedicato a James Senese è diventato un luogo di pellegrinaggio laico. Si trova accanto a quello di Maradona, due volti simbolo della napoletanità più autentica, quella fatta di talento, dolore, riscatto e orgoglio. Da quando il sassofonista è scomparso, decine di persone ogni giorno passano in via Valente, scattano una foto, lasciano un fiore, in un silenzioso omaggio che unisce la musica e il quartiere da cui tutto è partito. Ai piedi del murale c’è una rosa, tutt’intorno però domina il degrado urbano, con un’area giochi disastrata, panchine distrutte e rifiuti sparsi ovunque. È l’immagine di una Napoli che continua a convivere con le sue contraddizioni, tra bellezza e abbandono, tra memoria e speranza. Ecco cosa riporta il quotidiano Repubblica.
«I problemi sono tanti – racconta Raffaela Apredda, presidente dell’associazione Miano Protagonista – i ragazzi spesso sbandano, distruggono tutto, anche le nuove pensiline. Ma noi non ci arrendiamo». La sua associazione si trova in via Lazio, a pochi passi dalla casa dove viveva Senese, ed è un punto di riferimento per tanti giovani del quartiere. «James diceva sempre ai ragazzi: “Io sono nato dal niente, anche voi potete realizzarvi”. Per loro era un esempio vivente di riscatto. Noi li ascoltiamo, li incoraggiamo, creiamo occasioni di socialità e di crescita. Il suo insegnamento continua a ispirarci ogni giorno».
Anche frate Pino Cianci, parroco della chiesa di Santa Maria dell’Arco, dove si sono celebrate le esequie, condivide lo stesso sentimento di appartenenza. «Non avrei mai creduto di vedere il funerale di James qui, a Miano – racconta – ma lui non ha mai voluto andarsene. Ha scelto di restare accanto alla sua gente. Viviamo le contraddizioni di tutte le periferie, ma la situazione sta migliorando. Non siamo più negli anni ’80, quando la malavita dominava le strade».
Intorno al murale di James Senese, realizzato nel 2023 su idea dell’associazione Miano Protagonista, oggi si respira un’aria diversa. C’è chi passa solo per scattare una foto, chi si ferma in silenzio a ricordare, chi porta i bambini a vedere quel volto che sembra vegliare sul quartiere. È un punto di incontro, simbolico ma concreto, di una comunità che prova a rialzarsi. «James qui veniva spesso – racconta Viviana, residente della zona – suonava insieme agli amici, l’ultima volta nel 2023 con Ciccio Merolla e Dario Sansone. Ci faceva sentire importanti. Quando veniva qui, Miano sembrava al centro del mondo».
La speranza è che la morte di Senese non lasci soltanto malinconia, ma diventi una spinta per la rinascita del quartiere. Lo dice anche frate Cianci, che sogna una nuova fase per Miano: «Vorremmo che i riflettori accesi grazie al nostro fratello musicista non si spegnessero. Questo territorio ha bisogno di attenzione, di cultura e di fiducia». E un piccolo segnale arriva dal Comune di Napoli, che – come ha confermato il sindaco Gaetano Manfredi – ha promesso interventi di riqualificazione e una nuova area giochi proprio vicino al murale.
Dalla finestra di un appartamento si può quasi toccare l’immagine di James. Quel volto dipinto sul muro dà colore al grigio dei palazzi popolari, ricorda a chi lo guarda che il talento può nascere anche dove non c’è nulla. «Era uno di noi, non se n’è mai andato», dice Raffaele Musella, ex barbiere del quartiere, con la voce spezzata. «Quando lo incontravi, non si dava arie da artista. Salutava tutti. James era Miano».
Ma la rinascita non è solo nei ricordi. Il quartiere sta cambiando, lentamente ma in modo tangibile. «Abbiamo avviato progetti di riqualificazione urbana e rigenerazione sociale – spiega Antonio Troiano, presidente della VII Municipalità – e con i fondi del PNRR stiamo recuperando la scuola Salvo d’Acquisto. Inoltre, l’apertura di tre nuove stazioni della metropolitana entro il 2026 renderà Miano più collegata e meno isolata».
Anche la Gesac, la società che gestisce l’aeroporto di Napoli, ha avviato progetti culturali nella zona: laboratori di teatro, scrittura e musica, per offrire ai giovani del quartiere nuove opportunità. Intanto, il centro commerciale La Birreria prova a mantenere viva un po’ di socialità, insieme al McDonald’s e ai pochi spazi pubblici ancora in buono stato.
Intorno al murale di James Senese, la vita di Miano continua, tra difficoltà e orgoglio. C’è chi racconta che, la sera, la musica del sassofono sembra ancora risuonare nei vicoli, come un’eco che accompagna la speranza di una periferia che non vuole arrendersi. E forse è proprio questo il messaggio che James ha lasciato alla sua gente: non dimenticare le radici, ma usarle come trampolino per rinascere.
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