Si è conclusa a Secondigliano l’indagine dei Carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate che ha portato all’arresto di un uomo di 41 anni, ritenuto responsabile di un furto aggravato ai danni di un’anziana di 76 anni. L’operazione, diretta dal maresciallo Marco Cesa e coordinata dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, ha fatto luce su un raggiro ben orchestrato che sfruttava l’inganno e la fiducia delle vittime più fragili.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo avrebbe agito insieme a un complice ancora non identificato. Il piano, studiato nei minimi dettagli, è iniziato con una telefonata alla figlia della vittima. Spacciandosi per un maresciallo dei Carabinieri della stazione di Agropoli, il truffatore le comunicava che l’auto dei genitori risultava coinvolta in una presunta rapina. Con questa scusa, la convinceva ad allontanarsi da casa per recarsi in caserma a chiarire la situazione.
Nel frattempo, il complice si presentava all’abitazione dell’anziana donna, fingendosi un ufficiale giudiziario incaricato di verificare la provenienza di alcuni gioielli d’oro legati alla falsa rapina. Con modi garbati e convincenti, riusciva a guadagnarsi la fiducia della vittima, spingendola a mostrare tutti i preziosi di famiglia. Ma non appena l’anziana mostrava qualche segno di sospetto e tentava di contattare i veri Carabinieri, il truffatore approfittava di un momento di distrazione per impossessarsi dei monili e fuggire a bordo di un’auto.
Le indagini, durate mesi, si sono basate su un accurato lavoro di incrocio tra testimonianze, riscontri tecnici e analisi di tabulati telefonici. Alla fine, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità del principale indiziato, residente a Secondigliano, dove è stato arrestato e tradotto presso il carcere di Poggioreale. L’uomo dovrà ora rispondere dell’accusa di furto in abitazione aggravato, in concorso con persona ignota.
L’operazione rappresenta un nuovo successo investigativo per i militari della stazione di Santa Maria di Castellabate, guidati dal maresciallo Marco Cesa, che da mesi lavoravano al caso per assicurare i responsabili alla giustizia. La vittima, profondamente scossa dall’accaduto, aveva denunciato il furto subito lo scorso anno, raccontando nei dettagli la dinamica del raggiro.
Questo episodio mette ancora una volta in evidenza l’aumento preoccupante delle truffe ai danni degli anziani, un fenomeno che si ripete con modalità sempre più sofisticate. Spesso i malviventi si presentano come appartenenti alle forze dell’ordine, tecnici dell’acqua o del gas, o funzionari comunali, approfittando della buona fede e della vulnerabilità delle vittime. In molti casi, i truffatori riescono a conquistare la fiducia degli anziani in pochi minuti, spingendoli a consegnare denaro o oggetti di valore.
Le forze dell’ordine rinnovano l’appello a tutta la popolazione, invitando a prestare la massima attenzione e a non aprire mai la porta a sconosciuti. È fondamentale verificare l’identità di chi si presenta come pubblico ufficiale, chiedendo di esibire un tesserino e, in caso di dubbio, contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112. Anche un semplice gesto di prudenza può evitare conseguenze gravi.
Il fenomeno delle truffe agli anziani non riguarda solo le aree rurali o i piccoli centri: anche nei quartieri popolosi di Napoli, come Secondigliano, Scampia e Miano, si moltiplicano i casi di raggiri messi in atto da falsi funzionari o sedicenti appartenenti alle forze dell’ordine. Questi criminali spesso si spostano rapidamente da un territorio all’altro, rendendo le indagini particolarmente complesse.
Gli investigatori, intanto, continuano a lavorare per individuare il complice dell’uomo arrestato, ritenuto una figura chiave nella fase esecutiva del colpo. Non si esclude che la coppia possa aver messo a segno altri raggiri simili in provincia di Salerno e nella zona nord di Napoli. Gli elementi raccolti potrebbero dunque aprire nuovi scenari investigativi e portare a ulteriori sviluppi.
L’arresto del 41enne rappresenta un segnale importante per la tutela delle persone più fragili, ma anche un monito per chi tenta di approfittarsi degli anziani. L’impegno delle forze dell’ordine e la collaborazione dei cittadini restano fondamentali per prevenire nuovi episodi.
Al di là del fatto di cronaca, questa vicenda invita a riflettere su un problema sociale profondo: la solitudine e la vulnerabilità di molte persone anziane, spesso lasciate sole per gran parte della giornata. È in queste situazioni che i truffatori trovano terreno fertile per agire. Serve maggiore presenza delle istituzioni, ma anche solidarietà tra vicini, familiari e comunità locali. Un gesto di attenzione, una telefonata o una visita possono fare la differenza tra sicurezza e inganno.
Mentre proseguono le indagini per rintracciare il secondo responsabile, resta la consapevolezza che la prevenzione passa anche dall’informazione. Parlare di queste truffe, diffondere consigli e rendere i cittadini più consapevoli è il primo passo per difendere i più deboli. L’episodio di Castellabate, conclusosi con un arresto a Secondigliano, dimostra che la giustizia può arrivare anche dopo mesi di indagini silenziose — ma ricorda, soprattutto, che la prudenza resta l’arma più efficace contro chi vive di raggiri.
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