Secondigliano ha svelato ancora una volta il suo volto più autentico e sorprendente grazie al nuovo appuntamento dell’iniziativa “Tra corti e cortili”, promossa dall’Assessorato al Turismo del Comune di Napoli. Un progetto nato per valorizzare e far conoscere i giardini, i chiostri e i cortili dei palazzi storici del quartiere, spesso nascosti dietro portoni che raccontano secoli di storia, di vita popolare e di cultura cittadina.
L’incontro di sabato ha attirato un pubblico numeroso e curioso, composto non solo da residenti ma anche da visitatori provenienti da altri quartieri di Napoli, desiderosi di scoprire il fascino discreto e la memoria architettonica di una parte della città troppo spesso raccontata solo attraverso la cronaca. Stavolta, invece, Secondigliano ha scelto di mostrarsi per ciò che è davvero: un quartiere ricco di arte, umanità e bellezza, con un patrimonio che merita di essere riscoperto e tutelato.
A condurre le visite guidate è stato Raffaele Siciliano, presidente dell’associazione Cosdam, da anni impegnata nella promozione e valorizzazione del territorio. Con il suo racconto appassionato, ha accompagnato i partecipanti in un viaggio tra architettura, storia e identità locale, mostrando come i cortili e i giardini interni dei palazzi rappresentino un patrimonio unico, capace di restituire l’anima di un quartiere antico ma vivo. Ogni tappa è stata un’occasione per rivivere storie di famiglie, mestieri e tradizioni che hanno costruito la memoria collettiva di Secondigliano.
Il momento più emozionante della giornata è arrivato con la parte artistica curata da Agorà Arte, diretta da Anna Amoruso, che ha dato vita a uno spettacolo raffinato e coinvolgente, dove musica, teatro e poesia si sono intrecciati in un dialogo suggestivo con lo spazio e con il pubblico. Nel cortile di corso Secondigliano 230, trasformato per l’occasione in un vero palcoscenico a cielo aperto, si sono alternati artisti di grande sensibilità: la soprano Serena Stabile, la cantante e attrice Imma Russo, il violinista Valerio Starace, il chitarrista Luciano Pierro e il fisarmonicista Raffaele Marzano.
La recitazione e la regia di Renato Di Meo, unite all’organizzazione artistica di Anna Amoruso e Agorà Arte, hanno contribuito a creare un’atmosfera magica e immersiva, in cui le note, le parole e i gesti sembravano fondersi con i colori delle mura e i profumi delle piante che adornano il cortile. Ogni brano eseguito, ogni verso recitato, sembrava restituire un frammento di memoria, un eco del passato intrecciato alla vitalità del presente.
Il pubblico, rimasto incantato dall’armonia tra luogo e performance, ha vissuto un pomeriggio di autentica emozione, scoprendo un volto nuovo di Secondigliano, capace di emozionare e stupire. Non sono mancati momenti di commozione, quando alcuni dei partecipanti hanno ricordato episodi della loro infanzia trascorsa proprio in quei cortili, oggi riscoperti come spazi di cultura e incontro.
L’iniziativa “Tra corti e cortili” si inserisce in un percorso più ampio di rigenerazione urbana e di riscoperta identitaria che sta coinvolgendo l’intera area nord di Napoli. Sempre più cittadini e associazioni stanno infatti collaborando con le istituzioni per valorizzare i luoghi simbolo del territorio, convinti che la bellezza sia una forma di resistenza e di rinascita. In un quartiere spesso etichettato attraverso stereotipi, la cultura si rivela ancora una volta un potente strumento di riscatto e di coesione sociale.
Il progetto dell’Assessorato al Turismo mira a costruire un nuovo itinerario urbano, che metta in rete i cortili e i giardini storici dei diversi quartieri napoletani, con l’obiettivo di restituire ai cittadini e ai turisti un patrimonio spesso invisibile ma di grande valore architettonico e umano. A Secondigliano, questa iniziativa assume un significato particolare: è un modo per restituire orgoglio e consapevolezza a chi vi abita e per invitare i visitatori a guardare oltre i luoghi comuni.
L’evento di sabato ha dimostrato che il quartiere possiede risorse immense, fatte di talento, partecipazione e spirito comunitario. L’entusiasmo dei partecipanti, la qualità delle performance e la cura degli organizzatori hanno reso la giornata un successo, confermando che la cultura può davvero essere il motore di una rinascita collettiva.
Secondigliano non è solo cronaca o periferia: è un territorio che custodisce un’anima profonda, fatta di cortili che raccontano storie, di pietre che ricordano voci, di famiglie che hanno costruito una comunità unita nei secoli. Iniziative come “Tra corti e cortili” dimostrano che la bellezza può nascere anche nei luoghi più inattesi, quando c’è la volontà di riscoprire e condividere ciò che si ha di più prezioso.
Nel silenzio del pomeriggio, quando l’ultima nota della fisarmonica si è spenta e gli applausi hanno riempito il cortile, è rimasta nell’aria una sensazione di gratitudine e di appartenenza. Una consapevolezza semplice ma profonda: Secondigliano ha ancora tanto da raccontare, e ogni volta che lo fa, conquista chi ha la curiosità di ascoltarla.

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