La Polizia di Stato di Napoli ha tratto in arresto un uomo di 52 anni, residente a Secondigliano, ritenuto responsabile di stalking nei confronti della sua ex compagna. L’arresto è avvenuto nella giornata di venerdì 24 ottobre, ma la notizia è stata resa nota soltanto nelle ultime ore, al termine di una complessa indagine condotta dagli agenti del Commissariato di Secondigliano sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione Fasce Deboli.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, nasce da una lunga serie di comportamenti persecutori e violenti che avevano reso la vita della vittima un incubo quotidiano. La donna, esasperata, si era rivolta più volte alla Polizia denunciando episodi sempre più gravi di molestie, pedinamenti, minacce e aggressioni verbali da parte dell’ex compagno, un operaio già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo aveva già avuto problemi giudiziari nel 2023 per episodi di violenza domestica. Dopo un periodo di detenzione, gli era stato concesso l’affidamento ai servizi sociali e lavorava presso un autolavaggio nella zona nord di Napoli. Tuttavia, anziché ricostruirsi una vita, aveva ripreso a tormentare la sua ex moglie, cercando insistentemente di rintracciarla nonostante il divieto di avvicinamento di 500 metri imposto dal tribunale.
La donna, che nel frattempo aveva cambiato casa per sfuggire alle sue persecuzioni, aveva più volte segnalato la presenza del 52enne sotto la propria abitazione. In alcune occasioni, l’uomo era stato sorpreso ad attenderla all’uscita dal lavoro, insultandola e minacciandola davanti ai colleghi e ai passanti. Ogni nuovo episodio aumentava la paura e l’angoscia della vittima, costretta a vivere costantemente nel terrore.
Le indagini degli agenti del Commissariato di Secondigliano hanno documentato ripetute violazioni del provvedimento di sorveglianza speciale, con l’uomo che si avvicinava sistematicamente ai luoghi frequentati dalla donna, nonostante il divieto esplicito. La gravità delle violazioni e l’escalation dei comportamenti persecutori hanno spinto la Procura di Napoli a chiedere un intervento immediato, in applicazione del Codice Rosso, la legge che accelera i procedimenti per reati legati alla violenza di genere e domestica.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. L’uomo è stato quindi raggiunto dai poliziotti e tradotto presso il carcere di Poggioreale, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Determinante, ancora una volta, l’intervento tempestivo degli agenti del Commissariato di Secondigliano, che hanno seguito la donna sin dalle prime denunce. Le indagini hanno permesso di documentare la pericolosità del soggetto e di fornire alla magistratura tutti gli elementi necessari per disporre la misura cautelare. “Solo grazie al coordinamento tra Procura e Polizia si è potuto interrompere un pericoloso circolo di violenza”, sottolinea una nota della Questura di Napoli.
Le autorità invitano tutte le persone vittime di comportamenti simili a denunciare tempestivamente e a non sottovalutare segnali di controllo, gelosia o minacce da parte di partner o ex partner. “Il Codice Rosso – ricordano gli inquirenti – è uno strumento che consente di agire in tempi rapidi per proteggere chi subisce violenza fisica o psicologica. Ma è fondamentale che le vittime trovino il coraggio di chiedere aiuto”.
Il caso di Secondigliano si inserisce in un quadro preoccupante: negli ultimi mesi, infatti, si registra un aumento costante delle denunce per stalking e violenza di genere in tutta l’area metropolitana di Napoli. Le forze dell’ordine intensificano i controlli e le attività di prevenzione, anche attraverso campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nei centri civici.
La vicenda di questa donna, fortunatamente conclusasi con un intervento risolutivo, è un promemoria doloroso ma necessario: dietro ogni numero e ogni statistica c’è una persona che soffre, spesso nel silenzio. E troppo spesso, solo l’intervento della giustizia riesce a fermare un’escalation che può trasformarsi in tragedia.
Le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio tutti gli episodi e verificare eventuali responsabilità collaterali. Nel frattempo, la vittima è stata presa in carico dai servizi sociali e dalle strutture di supporto psicologico previste dal protocollo del Codice Rosso, per aiutarla a riprendere in mano la propria vita dopo mesi di paura.
Secondigliano, troppo spesso associata alle cronache di degrado e criminalità, dimostra ancora una volta che esiste una rete di legalità e solidarietà pronta a reagire. L’impegno degli agenti del Commissariato, della Procura e delle associazioni di tutela delle donne vittime di violenza è la prova che lo Stato, quando interviene in modo rapido e coordinato, può davvero salvare vite.
L’arresto del 52enne rappresenta non solo una vittoria della giustizia, ma anche un messaggio forte contro la violenza di genere: nessuno è autorizzato a perseguitare, minacciare o distruggere la serenità di un’altra persona.
Posta un commento
0Commenti