L’ennesima notte di paura ha scosso Afragola, dove la routine è stata interrotta da una violenta sparatoria avvenuta davanti a un bar di via Sportiglione, nel cuore del Parco Sant’Antonio. Poco prima di mezzanotte, un uomo si sarebbe fermato davanti alla “Caffetteria del Parco” e avrebbe aperto il fuoco verso l’interno del locale, seminando panico tra i presenti e ferendo tre persone. La scena è stata concitata: diversi testimoni avrebbero udito almeno sette colpi esplosi in rapida successione, seguiti da urla e dalla fuga del responsabile, che si è dileguato subito dopo l’agguato.
Secondo le prime informazioni raccolte dalle forze dell’ordine, a rimanere feriti sono stati un ragazzo di 18 anni e due uomini di 28 anni, identificati come Nicola Bassolino, Antonio Patriciello e Federico Moccia. Due dei feriti, uno incensurato e gli altri già noti alle forze dell’ordine, sono stati trasportati all’ospedale Cardarelli di Napoli, mentre il terzo è stato portato all’ospedale di Frattamaggiore. Fortunatamente, nessuno di loro sarebbe in pericolo di vita. Tuttavia, la paura è stata tanta, e la comunità locale è rimasta profondamente scossa da quanto accaduto in una zona già segnata da episodi simili.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della compagnia di Casoria, coadiuvati dalla Polizia di Stato, che hanno avviato i rilievi insieme al nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Gli agenti hanno repertato sul manto stradale ben quindici bossoli e diverse ogive, alcune delle quali conficcate nei pilastri del bar. I segni dei proiettili testimoniano la violenza dell’azione e lasciano intendere che i colpi non siano stati sparati a caso, ma diretti verso un obiettivo preciso.
Gli investigatori non escludono nessuna ipotesi, ma tra le piste più accreditate ci sarebbe quella del regolamento di conti legato a dinamiche criminali o a questioni di droga. Gli inquirenti ritengono che chi ha sparato sapesse perfettamente chi si trovava all’interno del locale o nelle sue immediate vicinanze. Gli spari, dunque, non sarebbero stati un atto intimidatorio, ma il risultato di un piano mirato e studiato nei dettagli. L’agguato, se confermata la matrice criminale, rappresenterebbe l’ennesimo segnale di tensione nel fragile equilibrio della criminalità locale, che negli ultimi mesi sembra essere tornata a farsi sentire con forza.
Via Sportiglione, come molte strade di Afragola, si è trasformata in un teatro di paura: i residenti raccontano di essersi chiusi in casa dopo aver sentito la raffica di colpi, temendo il peggio. “Sembrava una guerra”, avrebbe dichiarato qualcuno agli inquirenti. Scene che purtroppo si ripetono troppo spesso e che alimentano la sensazione di insicurezza in un territorio che vive costantemente sul filo della tensione. Le autorità hanno intensificato i controlli nella zona e non si esclude che nelle prossime ore possano emergere dettagli utili per identificare il responsabile o il movente.
La città di Afragola, intanto, si interroga. L’ennesimo episodio di violenza armata riaccende il dibattito sulla sicurezza e sulla necessità di un presidio costante delle forze dell’ordine nelle aree più a rischio. Troppe volte le strade si sono trasformate in luoghi di regolamento di conti, lasciando sul campo feriti e paura. Ogni colpo di pistola non è solo un gesto criminale, ma un segnale del profondo disagio sociale che attraversa questi quartieri, dove la criminalità trova ancora terreno fertile tra degrado, disoccupazione e assenza di opportunità.
È ora che lo Stato faccia sentire la sua presenza in modo concreto e continuativo. Afragola, come molte altre città dell’hinterland napoletano, non può continuare a vivere nell’incubo dei raid notturni. Occorrono controlli costanti, presidi visibili e soprattutto investimenti veri per restituire ai cittadini la fiducia e la sicurezza che meritano. Le strade devono tornare a essere luoghi di vita, non di paura. Solo così sarà possibile spezzare il silenzio e il terrore che continuano a segnare la quotidianità di un territorio che chiede solo di poter vivere in pace.
Posta un commento
0Commenti