La riapertura del Centro Giovanile “Sandro Pertini” rappresenta per Secondigliano un momento di svolta atteso da anni, un segnale concreto di rinascita sociale e culturale per un territorio che da sempre reclama spazi di aggregazione sicuri e accessibili ai giovani. La struttura, rimasta chiusa a lungo a causa di problemi strutturali e burocratici, torna ora a disposizione della comunità dopo interventi di messa in sicurezza che ne hanno consentito il recupero. La novità non è soltanto nella riapertura, ma soprattutto nel modello di gestione scelto dal Comune di Napoli, che per la prima volta condividerà la responsabilità delle attività con alcune realtà associative radicate nel quartiere, inaugurando così una forma di collaborazione che punta a restituire valore e protagonismo a chi vive ogni giorno il territorio.
Tra le associazioni coinvolte nel coaffidamento figura L’Agorà Partenopea, che ha accolto la notizia come un ritorno alle origini, ricordando come le sue prime attività, nel 2013, presero vita proprio tra le mura dell’ex palazzo comunale di Secondigliano. A condividere il percorso ci saranno anche l’Associazione Doulos per il Sociale, Cosdam e Assoutenti Cittametropolitana, realtà diverse per ambiti di intervento ma accomunate dalla volontà di offrire ai ragazzi alternative concrete alla strada. La riapertura del Centro Pertini non viene infatti raccontata come una semplice riconsegna delle chiavi, ma come l’avvio di un progetto più ampio che punta a trasformare l’edificio in un luogo di formazione, creatività, laboratori ed eventi pensati per coinvolgere fasce giovanili spesso escluse dai circuiti istituzionali.
La partecipazione diretta delle associazioni del quartiere è un elemento centrale di questa operazione, perché rappresenta un cambio di passo rispetto al passato, quando molte strutture pubbliche sono rimaste inattive non per mancanza di spazi ma per assenza di una gestione viva e radicata. La scelta di affiancare il Comune a realtà del terzo settore consente non solo di garantire una continuità nelle attività, ma anche di costruire un’offerta capace di parlare la lingua dei ragazzi, intercettandone bisogni, passioni ed energie. In un contesto complesso come quello di Secondigliano, uno spazio dedicato all’aggregazione può diventare un presidio di prevenzione, socialità e opportunità, contribuendo a contrastare fenomeni di marginalità e abbandono scolastico.
L’amministrazione comunale ha inoltre assicurato che il percorso di valorizzazione del Centro Pertini non si fermerà alla riapertura degli spazi interni, ma proseguirà con ulteriori interventi esterni, tra cui il rifacimento della facciata del palazzo monumentale, affinché la struttura possa tornare a essere anche simbolicamente un punto di riferimento visibile e decoroso per la collettività. Restituire dignità estetica a un edificio pubblico significa infatti riaffermarne l’importanza agli occhi dei cittadini, consolidando il senso di appartenenza e cura verso i beni comuni.
La notizia della riapertura è stata accolta con entusiasmo non solo dalle realtà direttamente coinvolte, ma da molti residenti che vedono in questa iniziativa una boccata d’ossigeno per un quartiere spesso raccontato solo attraverso episodi di cronaca. La condivisione della notizia sui social, accompagnata da richieste di divulgazione e sostegno, testimonia la volontà di fare del Centro Giovanile un progetto collettivo, aperto e partecipato, in grado di diventare un laboratorio permanente di cittadinanza attiva. Se le promesse saranno mantenute e le attività partiranno con continuità e organizzazione, il Centro Pertini potrà trasformarsi in una risorsa stabile non solo per i giovani ma per l’intero quartiere, segnando l’inizio di una nuova fase per Secondigliano.
In un territorio che da troppo tempo attende risposte concrete, la riapertura di uno spazio pubblico dedicato alle nuove generazioni rappresenta un segnale forte, perché restituisce fiducia nella possibilità di costruire alternative, di creare comunità e di fare rete dal basso. Ora la sfida sarà mantenere alta l’attenzione, seguire passo dopo passo l’avvio delle attività e sostenere, anche con la partecipazione quotidiana, un progetto che ha tutte le potenzialità per diventare un esempio virtuoso di gestione condivisa e rigenerazione urbana.
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