Una notte di paura e tensione a Casoria, dove si sono verificati due distinti episodi che potrebbero avere una comune matrice criminale. Poco prima delle tre del mattino, un ordigno artigianale è esploso davanti all’ingresso della pizzeria “Il Pizzettiere”, situata lungo via Principe di Piemonte, strada centrale e densamente abitata. A poche centinaia di metri di distanza, in via Ugo Foscolo, la saracinesca di una barberia è stata trovata annerita dalle fiamme, in quello che appare essere un rogo di natura dolosa. Due episodi che, pur avvenuti con modalità diverse, stanno spingendo gli investigatori a seguire con attenzione la pista del racket. Non si registrano feriti, ma la preoccupazione tra i residenti è forte, così come la necessità di comprendere le ragioni e i responsabili di quanto accaduto.
I primi a intervenire in via Principe di Piemonte sono stati i carabinieri della tenenza di Arzano, allertati da diverse segnalazioni partite dai residenti, svegliati di soprassalto da un boato improvviso. L’ordigno, probabilmente una bomba carta di grosse dimensioni, ha danneggiato la vetrata e parte della porta d’ingresso del locale, situato al piano terra di uno stabile residenziale. Fortunatamente, non sono stati rilevati danni strutturali all’edificio né feriti tra i residenti. Gli inquirenti, dopo un primo sopralluogo, hanno acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area, pubbliche e private, con l’obiettivo di individuare eventuali passaggi sospetti nei minuti precedenti e successivi all’esplosione. Il titolare dell’attività, ascoltato dai militari, ha dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o richieste estorsive, e di non essere in grado di fornire elementi utili per chiarire le motivazioni del gesto.
Quasi in contemporanea, i carabinieri del Radiomobile di Casoria sono intervenuti in via Ugo Foscolo, dove è stato segnalato un principio di incendio all’esterno di una barberia. Le fiamme hanno coinvolto solo la saracinesca, senza estendersi all’interno del locale, e si sono spente in breve tempo. Anche in questo caso non si segnalano feriti, e i danni appaiono limitati. Tuttavia, la dinamica ha destato non pochi sospetti: benché non siano state rilevate tracce evidenti di inneschi o liquido infiammabile, l’ipotesi dolosa resta quella ritenuta più probabile dagli inquirenti. La vicinanza temporale e geografica tra i due episodi rafforza i sospetti di un’azione coordinata, forse legata a un tentativo di intimidazione nei confronti dei titolari delle attività colpite.
La doppia intimidazione, verificatasi in poche ore e a poca distanza l’una dall’altra, solleva interrogativi sul possibile ritorno in grande stile di dinamiche estorsive in alcune aree dell’area nord di Napoli, dove in passato si sono già registrati episodi simili. Esplosioni notturne, incendi, danneggiamenti mirati a esercizi commerciali rappresentano segnali inquietanti che richiamano l’attenzione sul fenomeno del racket e sulla necessità di un presidio continuo del territorio. La modalità con cui è stata piazzata la bomba carta e l’apparente rapidità dell’azione fanno pensare a un gesto mirato, messo in atto da chi conosce bene la zona e sa muoversi in maniera rapida e silenziosa.
In queste ore le forze dell’ordine stanno proseguendo gli accertamenti, cercando di raccogliere elementi che possano confermare o smentire il collegamento tra i due eventi. Particolare attenzione viene data alla possibilità che qualcuno abbia notato movimenti sospetti o veicoli in transito nelle strade interessate dagli episodi. Gli investigatori non escludono, inoltre, che possa trattarsi di una forma di avvertimento non ancora concretamente legata a richieste di denaro, ma piuttosto a un messaggio lanciato da soggetti che intendono riaffermare il controllo su determinate aree e attività economiche.
L’amministrazione comunale di Casoria, informata dell’accaduto, ha espresso preoccupazione per quanto avvenuto e attende l’evolversi delle indagini. Intanto, tra i cittadini cresce il timore di una nuova escalation, in un contesto già segnato da episodi di microcriminalità e disagio sociale. Il silenzio della notte, squarciato da una deflagrazione improvvisa e dal crepitio di un incendio, diventa metafora inquietante di una realtà che continua a fare i conti con la minaccia delle intimidazioni, spesso silenziose e non denunciate, che gravano come un’ombra su chi cerca di portare avanti onestamente la propria attività.
L’attenzione resta alta anche nei comuni limitrofi, dove si teme che episodi simili possano ripetersi. Le forze dell’ordine intensificheranno i controlli e le attività di monitoraggio, ma resta centrale il ruolo della denuncia da parte dei commercianti, che spesso per paura o sfiducia nelle istituzioni non si rivolgono alle autorità. In una fase storica in cui le attività economiche cercano di ripartire dopo le difficoltà accumulate negli ultimi anni, episodi come quelli di Casoria rischiano di frenare la fiducia e alimentare un clima di insicurezza diffusa.
Nel frattempo, i carabinieri stanno lavorando senza sosta per fare luce sull’intera vicenda. Nessuna pista viene esclusa, ma il sospetto che si tratti di un chiaro segnale intimidatorio resta forte. Saranno i prossimi giorni a dire se ci saranno sviluppi concreti o se, ancora una volta, tutto resterà avvolto nel silenzio di una notte come tante, interrotta solo dal rumore assordante di una bomba carta.
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