Ancora una storia di violenza contro le donne arriva dalla provincia di Napoli. Questa volta ad Acerra, dove un ragazzo di 20 anni è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori, maltrattamenti, lesioni e percosse nei confronti della ex fidanzata, una ragazza di 19 anni, e delle sue amiche. La vicenda si è consumata nella serata di martedì, quando il giovane ha compiuto l’ennesimo gesto di violenza al termine di mesi segnati da persecuzioni, minacce e maltrattamenti.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due ragazzi avevano avuto una relazione durata nove mesi, terminata all’inizio di quest’anno. Una storia caratterizzata da continue vessazioni da parte del 20enne, un operaio incensurato di Acerra, che aveva iniziato ben presto a manifestare atteggiamenti ossessivi e possessivi, limitando la libertà della fidanzata, costringendola a ridurre le amicizie e le frequentazioni. Più volte, durante il rapporto, l’aveva aggredita fisicamente, con schiaffi, morsi, spinte, episodi mai denunciati dalla vittima per paura o per la speranza che la situazione potesse cambiare.
Dopo la rottura, la situazione era peggiorata. Il giovane aveva cominciato a perseguitarla, cercando di rintracciarla, insultandola, tentando di aggredirla e danneggiando la sua auto in segno di ritorsione. Martedì sera, l’ennesimo episodio. La ragazza si trovava seduta su una panchina nella casa comunale di via Palatucci, insieme alle proprie amiche, per trascorrere una serata tranquilla. All’improvviso è arrivato l’ex compagno in sella al suo scooter, che si è avvicinato alla 19enne e l’ha schiaffeggiata davanti alle amiche. Lei, terrorizzata, ha tentato di fuggire insieme alle altre verso l’auto per mettersi al sicuro.
Ma l’aggressore le ha puntate con lo scooter e ha accelerato, schiantandosi contro di loro prima di fuggire. Tutte le ragazze sono state soccorse e portate in ospedale, dove sono state riscontrate lesioni lievi. Nessuna è in pericolo di vita, ma la paura e il trauma resteranno a lungo. Dopo l’aggressione, la 19enne ha trovato la forza di recarsi in caserma dai carabinieri per denunciare i fatti, raccontando anche i mesi di violenze subite e mai denunciati, fornendo foto e dettagli che hanno permesso agli investigatori di ricostruire un quadro completo della vicenda.
Il giovane è stato rintracciato poco dopo e arrestato. Attualmente si trova nel carcere di Poggioreale, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Su di lui pendono accuse pesanti: atti persecutori, maltrattamenti, lesioni e percosse. La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Acerra, riportando al centro dell’attenzione la drammatica questione della violenza di genere, spesso sottovalutata, taciuta o affrontata solo quando ormai la situazione sfocia in tragedia.
Ancora una volta emerge come il controllo ossessivo, la gelosia malata e la violenza psicologica siano campanelli d’allarme che, se ignorati, possono degenerare in violenza fisica, fino a sfiorare il femminicidio. La giovane vittima, dopo mesi di silenzio e paura, ha avuto il coraggio di denunciare, ma solo dopo un gesto che poteva costare la vita a lei e alle sue amiche. Un segnale che richiama tutti – istituzioni, famiglie, scuole, servizi sociali – a non abbassare mai la guardia davanti a nessun segnale di possibili abusi, soprattutto quando chi li subisce è giovane e senza strumenti per difendersi da sola.
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