Il cimitero di Secondigliano torna al centro delle polemiche per le condizioni di degrado e abbandono in cui versa da tempo. Una segnalazione inviata al deputato Francesco Emilio Borrelli ha riacceso l’attenzione sulla situazione: “No, non è una città fantasma, un luogo abbandonato da decenni. È il cimitero di Secondigliano, deputato. Una vergogna”, si legge nel messaggio ricevuto. Borrelli, che da tempo riceve segnalazioni simili dai cittadini di tutta la provincia di Napoli, ha rilanciato l’appello per interventi immediati, sottolineando come la gestione dei campisanti cittadini vada assolutamente migliorata.
Le immagini diffuse mostrano erba alta, rifiuti sparsi, vialetti impraticabili, marmi anneriti e panchine distrutte. Un quadro di incuria che offende la dignità del luogo e la memoria di chi vi riposa, ma anche il rispetto dovuto alle famiglie che ogni giorno vi si recano per un saluto o una preghiera ai propri cari. Tanti i commenti amareggiati di chi frequenta il cimitero, tra chi si domanda quante persone siano effettivamente assunte per la manutenzione senza svolgere il proprio lavoro e chi accusa la politica di immobilismo totale, osservando come a Secondigliano si veda degrado ovunque ma nessuno intervenga concretamente.
C’è chi punta il dito contro i consiglieri di zona, accusati di vedere solo ciò che conviene, e chi denuncia la regolarità con cui vengono chiesti i pagamenti per l’illuminazione votiva mentre la manutenzione ordinaria viene trascurata. Altri sottolineano come la situazione non riguardi solo Secondigliano ma anche cimiteri di altri quartieri, come Chiaiano o Poggioreale, dove le condizioni sono simili e dove il problema appare ormai cronico. Molti cittadini parlano di un abbandono totale, affermando che in Italia si pagano le tasse ma non si ricevono servizi adeguati.
Non mancano riflessioni amare sulla gestione del lavoro pubblico, con chi propone di far lavorare nei cimiteri chi percepisce il reddito di cittadinanza per tre mesi l’anno e chi denuncia la presenza di diversi addetti all’ingresso ma nessuno impegnato nelle pulizie interne. Qualcuno avanza anche un ragionamento più ampio sull’utilità dei cimiteri moderni, proponendo la cremazione come scelta civile ed ecologica e criticando l’esistenza di cappelle monumentali o costruzioni ritenute inutili, che occupano spazio in un sistema talvolta gestito da interessi malavitosi.
C’è chi osserva che la situazione non cambierà finché i cittadini stessi non pretenderanno rispetto per i vivi e per i morti, e chi invita quantomeno a pulire davanti alle tombe di famiglia, per dignità personale. Altri ancora attaccano la politica locale e nazionale, definendola cieca e sorda, e criticano la necessità di dover sempre ricorrere al deputato Borrelli per segnalare problemi che dovrebbero essere risolti dagli enti competenti.
Il cimitero di Secondigliano rappresenta così l’ennesima fotografia di una città in cui i servizi essenziali sembrano cedere sotto il peso di disorganizzazione, burocrazia e indifferenza. Tra i cittadini resta la speranza che almeno i luoghi della memoria possano tornare a essere rispettati, come segno minimo di civiltà e di decoro, in un quartiere e in una città che meritano ben altro.
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