Un vasto incendio è divampato nel pomeriggio di oggi in un’area adiacente al carcere di Secondigliano. Le fiamme hanno interessato cumuli di rifiuti abbandonati nella zona, sprigionando un’enorme nube di fumo nero che si è propagata velocemente, rendendo l’aria irrespirabile in un’ampia parte della periferia nord di Napoli. Il fumo denso, spinto dal vento, ha raggiunto anche via Roma verso Scampia, creando disagi e preoccupazione tra i residenti che hanno assistito con apprensione alla scena.
Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, impegnate a lungo nelle operazioni di spegnimento per circoscrivere l’incendio e mettere in sicurezza l’area. Nonostante la presenza dei mezzi di soccorso, in molti sui social hanno denunciato ritardi nei primi interventi. Alcuni cittadini hanno scritto di aver provato a contattare per oltre trenta minuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri senza ricevere risposte immediate. Un appello è stato lanciato ai residenti a chiudere le finestre per evitare di respirare i fumi tossici, potenzialmente pericolosi per la salute.
L’incendio, che ha interessato principalmente rifiuti e sterpaglie, ha riproposto con forza il tema dell’abbandono di materiali di scarto in aree già degradate e difficili da controllare. Le cause precise del rogo non sono ancora state accertate, ma non si esclude l’ipotesi di un incendio doloso, anche alla luce dei numerosi episodi analoghi registrati negli ultimi anni nella zona nord di Napoli, dove la combustione di rifiuti viene utilizzata spesso come pratica illecita di smaltimento. L’odore acre e la colonna di fumo hanno generato disagi anche per la viabilità locale, con automobilisti costretti a rallentare o cambiare percorso per la scarsa visibilità lungo i tratti interessati.
La popolazione residente lamenta da tempo la presenza di discariche abusive nelle aree periferiche, in particolare nelle zone di confine tra Secondigliano, Scampia e Miano, dove l’assenza di controlli e l’accumulo incontrollato di rifiuti costituiscono un rischio costante per l’ambiente e la salute pubblica. Non è la prima volta che un incendio di rifiuti si verifica nei pressi del carcere di Secondigliano. Già in passato i residenti avevano denunciato casi simili, evidenziando l’urgenza di un piano di bonifica e di sorveglianza delle aree degradate, spesso ridotte a vere e proprie discariche a cielo aperto.
L’allarme ambientale sollevato da questo ennesimo rogo si somma a quello per i roghi tossici che ogni estate colpiscono le periferie napoletane. La paura principale resta legata alla salute dei cittadini esposti ai fumi nocivi sprigionati dalla combustione di materiali plastici, gomma e rifiuti di vario genere. Le autorità sanitarie raccomandano sempre di chiudere le finestre e limitare le uscite durante la propagazione del fumo, ma resta forte l’esasperazione di chi vive quotidianamente tra discariche, incendi e aria irrespirabile.
I residenti chiedono ora interventi rapidi per la rimozione dei rifiuti abbandonati e per la messa in sicurezza di tutte le aree a rischio, affinché tragedie ambientali di questo tipo non si ripetano più.
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