Un ragazzo di diciassette anni è stato accoltellato nella notte tra il 10 e l’11 giugno a Secondigliano, precisamente nei pressi del rione Don Guanella. L’episodio si è verificato intorno alle due del mattino, in circostanze ancora tutte da chiarire. Il giovane, colpito da tre fendenti — due al fianco sinistro e uno alla gamba destra — è stato trovato ferito e riverso sul marciapiede da un amico appena maggiorenne che, passando in auto, lo ha notato a terra e si è subito fermato per soccorrerlo. Il diciottenne ha caricato il ferito sulla propria auto e lo ha accompagnato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Cto, dove i medici sono riusciti a intervenire tempestivamente per arrestare l’emorragia e stabilizzare le condizioni del ragazzo. Al momento, i sanitari lo considerano fuori pericolo, ma restano ancora molti interrogativi sull’accaduto.
La vittima, al momento dell’intervento degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e della Squadra Mobile della Questura di Napoli, non era in grado di fornire alcun dettaglio utile. Ai poliziotti ha dichiarato di non ricordare nulla e di sentirsi troppo provato per parlare. Uno stato comprensibile, considerato il trauma subito e le condizioni di salute ancora precarie. Le forze dell’ordine hanno quindi rimandato l’interrogatorio a un secondo momento, quando il ragazzo sarà più lucido e in grado di collaborare attivamente alle indagini. Anche l’amico che lo ha soccorso è stato ascoltato. Ha riferito di aver visto una figura a terra mentre guidava nella zona, e di essersi fermato dopo aver sentito una voce flebile chiedere aiuto. Solo avvicinandosi si è accorto che si trattava proprio del suo conoscente, che giaceva sanguinante e incapace di muoversi.
Il punto esatto in cui è avvenuto l’accoltellamento non è coperto da telecamere di videosorveglianza. Una condizione che ostacola non poco il lavoro degli inquirenti, i quali al momento stanno cercando di ricostruire la dinamica basandosi sulle testimonianze disponibili e su eventuali altri elementi raccolti nella zona nelle ore successive al fatto. Non viene esclusa nessuna pista, dalla rapina finita male fino a un possibile regolamento di conti o un litigio degenerato in violenza. Tra le ipotesi più accreditate figura proprio quella di un alterco tra coetanei, ma al momento non ci sono conferme né elementi concreti che orientino in modo decisivo le indagini in una direzione specifica.
Il diciassettenne ferito, residente nel quartiere, risulta avere un precedente penale a suo carico per un episodio di furto, senza però che sia stata pronunciata una condanna. Un dettaglio che al momento non assume un peso rilevante, ma che non viene trascurato dagli investigatori. La sua posizione e i suoi eventuali contatti potrebbero infatti aiutare a comprendere se l’aggressione sia stata mirata o frutto di una dinamica casuale o improvvisa.
Nel quartiere di Secondigliano, e in particolare nel rione Don Guanella, non è la prima volta che si registrano episodi violenti, specie nelle ore notturne, quando la presenza sul territorio si dirada e le strade diventano più isolate. L’assenza di videosorveglianza in vaste aree del quartiere continua a rappresentare un serio limite nella prevenzione e nel contrasto alla microcriminalità, così come nella ricostruzione puntuale degli episodi di violenza. In questo contesto, l’intervento tempestivo del diciottenne che ha soccorso l’amico è stato determinante per evitare un epilogo tragico. Un gesto istintivo e coraggioso, che ha probabilmente salvato una vita.
Nei prossimi giorni, gli agenti torneranno a interrogare il ferito per cercare di chiarire dinamica, movente e identità dell’aggressore o degli aggressori. Parallelamente, si sta lavorando sul territorio per reperire eventuali testimoni o altri giovani che possano avere visto o saputo qualcosa. Un compito non semplice, in una zona dove spesso regna l’omertà e la paura di esporsi. Tuttavia, l’obiettivo degli investigatori resta quello di far luce quanto prima su un episodio che, sebbene non mortale, resta grave e preoccupante per la sua dinamica e per il coinvolgimento di adolescenti.
Resta da capire se la vittima sia stata sorpresa in strada, coinvolta in una lite pregressa oppure attirata in un agguato. Le indagini, al momento, non escludono nulla e procedono su più fronti. Il caso ha già suscitato forte preoccupazione tra i residenti del quartiere, che si interrogano sulla sicurezza delle strade e sulle cause di una violenza così brutale tra giovanissimi. Un altro episodio che riporta sotto i riflettori la questione dell’abbandono sociale in alcune aree periferiche della città, dove spesso l’assenza di alternative e la mancanza di presidi educativi o culturali lascia spazio a dinamiche di sopraffazione, rabbia e violenza tra coetanei.
Sarà ora fondamentale comprendere se dietro questo accoltellamento si nasconda una vicenda isolata oppure un segnale di tensioni più ampie all’interno del tessuto giovanile del quartiere. La speranza è che l’inchiesta riesca a far chiarezza in tempi rapidi, restituendo al contempo un messaggio chiaro alla cittadinanza: la violenza tra ragazzi non può e non deve essere normalizzata, e ogni episodio richiede attenzione, risposte e interventi concreti.