L’arresto di due giovani pusher appena diciottenni, avvenuto giovedì pomeriggio a Secondigliano, rappresenta l’ennesimo tassello nella lotta delle forze dell’ordine contro il traffico di stupefacenti che affligge da anni il quartiere napoletano. L’operazione, condotta dagli agenti del Commissariato di Secondigliano, si inserisce in un piano di controllo mirato volto a smantellare le reti di spaccio che operano nelle zone più critiche del capoluogo campano. I due giovani, fermati mentre effettuavano consegne a bordo di uno scooter, sono stati trovati in possesso di un’ingente quantità di droga destinata alla vendita al dettaglio. Il loro arresto offre uno spaccato significativo delle nuove strategie adottate dai trafficanti per sfuggire ai controlli, puntando su giovani leve per gestire le piazze di spaccio e garantire una distribuzione capillare delle sostanze stupefacenti.
L’operazione ha avuto inizio durante un normale pattugliamento in via Marcolongo, all’angolo con via Privata Enrico Moffettone, nel cuore del Rione Berlingieri. Gli agenti, insospettiti dal comportamento circospetto di due giovani a bordo di uno scooter, hanno deciso di monitorare la situazione. Il passeggero del ciclomotore, dopo essere sceso, si è avvicinato a un altro scooter parcheggiato, dal quale ha prelevato un oggetto con movimenti rapidi e furtivi. Questo gesto ha confermato i sospetti dei poliziotti, che sono intervenuti tempestivamente bloccando entrambi i ragazzi. La perquisizione personale ha portato al rinvenimento di tre bustine di marijuana, un involucro di hashish e la somma di 320 euro in contanti, suddivisa in banconote di vario taglio, elemento che suggerisce una fitta attività di spaccio.
Ma la scoperta più significativa è avvenuta durante il controllo del bauletto dello scooter in sosta, dove gli agenti hanno trovato 25 involucri di hashish per un totale di circa 150 grammi e 46 bustine contenenti complessivamente circa 72 grammi di marijuana. La quantità di droga, già suddivisa in dosi pronte per la vendita, indica chiaramente un’attività organizzata e ben strutturata, che si inserisce nel contesto di una rete di spaccio più ampia. I due diciottenni, identificati come Salvatore Dell’Annunziata e Massimo Emanuele Napoleone, sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e messi a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli ulteriori provvedimenti.
L’arresto di questi due giovani è emblematico di una tendenza preoccupante: l’impiego sempre più frequente di ragazzi appena maggiorenni nelle attività di spaccio. Questi giovani, spesso attratti da facili guadagni e da un senso di appartenenza a gruppi criminali, diventano pedine ideali per le organizzazioni che gestiscono il traffico di droga. La strategia del cosiddetto “3x2”, adottata in alcune piazze di spaccio di Secondigliano, è un chiaro esempio delle tecniche di marketing criminale volte a fidelizzare la clientela. I clienti, infatti, vengono incentivati a tornare grazie a offerte promozionali che nulla hanno da invidiare a quelle del commercio legale.
La Polizia di Stato, consapevole di queste dinamiche, ha intensificato i controlli nel quartiere, creando task force specializzate nel monitoraggio delle aree più sensibili. Il Commissariato di Secondigliano, sotto la guida del vice questore aggiunto Tommaso Pintauro, ha messo in campo operazioni mirate che stanno dando risultati concreti. Tuttavia, la lotta al traffico di droga richiede un impegno costante e una collaborazione sinergica tra forze dell’ordine, istituzioni e comunità locali.
Il fenomeno dello spaccio a Secondigliano non è solo una questione di ordine pubblico, ma rappresenta un problema sociale di vasta portata. La presenza capillare delle piazze di spaccio, la facilità con cui i giovani vengono coinvolti in attività illecite e la normalizzazione della criminalità in alcune aree urbane sono segnali allarmanti che richiedono interventi a più livelli. Accanto all’azione repressiva, è fondamentale promuovere iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, offrendo alternative concrete ai giovani a rischio e creando opportunità di crescita personale e professionale che possano sottrarli all’influenza delle organizzazioni criminali.
Gli arresti di Salvatore Dell’Annunziata e Massimo Emanuele Napoleone sono il risultato di un lavoro investigativo accurato e rappresentano una vittoria importante nella lotta contro il traffico di stupefacenti. Tuttavia, il problema resta radicato e richiede un approccio globale per essere affrontato in modo efficace. Le forze dell’ordine continueranno a operare con determinazione per garantire la sicurezza dei cittadini, ma è necessario un impegno collettivo per costruire una società più giusta e libera dal giogo della criminalità organizzata.
In conclusione, l’operazione condotta a Secondigliano dimostra come il controllo del territorio e la tempestività dell’intervento possano fare la differenza nella lotta al crimine. La sfida è grande, ma ogni arresto, ogni dose di droga sequestrata, ogni giovane salvato dalla strada rappresenta un passo avanti verso un futuro migliore per la città di Napoli e per le generazioni che verranno.
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