Dopo giorni di manifestazioni iniziate l'8 novembre in occasione di una seduta del consiglio comunale, le proteste dei disoccupati organizzati di Napoli, radunatisi in piazza Municipio di fronte al Comune, si sono intensificate nelle ultime ore. Gli attivisti del Movimento 7 Novembre e del Cantiere 167 di Scampia, stanchi di promesse non mantenute e rinvii, hanno occupato una sala del Comune, chiedendo risposte dirette e concrete sui progetti di pubblica utilità a cui aspirano da tempo.
L’esasperazione dei manifestanti è dovuta ai ritardi accumulati nelle promesse di inserimento lavorativo, una problematica che coinvolge da anni una significativa fetta di disoccupati di lunga durata, definiti “platee storiche” della città. Nonostante le numerose rassicurazioni da parte delle istituzioni locali, i comitati denunciano la mancanza di avanzamenti concreti nei progetti promessi. Le proteste, infatti, puntano a sbloccare quei programmi di impiego che avrebbero dovuto coinvolgere i disoccupati in servizi di pubblica utilità, contribuendo al rilancio socioeconomico della città e offrendo un sostegno reale ai residenti in difficoltà economica.
Nella giornata di ieri, i disoccupati hanno avuto un acceso confronto con il cordone di forze dell'ordine schierato in assetto antisommossa a protezione del Palazzo San Giacomo. Gli animi si sono scaldati rapidamente: sono volati insulti e ci sono stati contatti fisici tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli slogan, come «Vergogna, vergogna», sottolineavano il forte disagio sociale e la richiesta di una presa di posizione chiara da parte del sindaco Gaetano Manfredi. Gli stessi manifestanti hanno dichiarato che non intendono lasciare il presidio fino a quando non verrà rispettato il patto stretto con le istituzioni.
Nel pomeriggio, una delegazione dei manifestanti ha incontrato l’assessora alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune, Chiara Marciani, in una riunione che tuttavia non ha portato i risultati sperati. L’insoddisfazione per l’assenza di risposte precise ha spinto i manifestanti a occupare una sala del Comune, chiedendo espressamente un confronto diretto con il sindaco. «Rimarremo qui finché non arriverà il sindaco», hanno dichiarato i portavoce, esasperati dalla lunga attesa di soluzioni concrete. All’esterno, nel frattempo, la tensione rimane alta con decine di disoccupati che proseguono il loro sit-in, chiedendo il rispetto degli accordi e ribadendo la necessità di un cambiamento reale e tangibile.
Gli eventi delle ultime ore riflettono un problema che va oltre il singolo progetto, toccando la frustrazione e l’esasperazione di una comunità che da anni lotta per ottenere un’opportunità di impiego e stabilità economica. I disoccupati chiedono di essere inseriti in progetti che potrebbero migliorare la vivibilità cittadina e offrire nuove prospettive. In questo senso, l’intenzione del Comune di Napoli di avviare progetti di pubblica utilità è vista come un passo necessario e urgente, ma che deve essere realizzato senza ulteriori ritardi o compromessi.
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