A più di dieci anni dal primo stanziamento e a tre dall’ultima chiusura, la piscina comunale di Corso Secondigliano resta un simbolo della lentezza amministrativa e della distanza tra gli annunci e la realtà. Da oltre un decennio si susseguono delibere, bandi, dichiarazioni e proclami sulla riapertura imminente, ma l’impianto rimane sbarrato, abbandonato, e per molti cittadini rappresenta ormai più un ricordo che una speranza concreta.
L’ultimo capitolo di questa lunga vicenda risale a ieri, quando la Giunta comunale di Napoli ha approvato una delibera che autorizza la richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti per utilizzare le devoluzioni dei residui dei mutui, da destinare al cofinanziamento dei lavori di riqualificazione dell’impianto, chiuso dal 2022. Un nuovo atto formale, che però si aggiunge a una lunga serie di documenti simili, raramente seguiti da interventi effettivi sul campo.
Il progetto, del valore complessivo di 4 milioni e 250mila euro, prevede un contributo di 3 milioni dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del bando “Sport e Periferie 2024”, e un cofinanziamento comunale di 1 milione e 250mila euro proveniente dalla devoluzione di mutui non più utilizzati. Il denaro, come chiarito dalla delibera, sarà trasferito al Commissario Straordinario per gli interventi infrastrutturali e sociali, nominato con DPCM del 20 marzo 2025, che coordinerà la realizzazione dell’opera.
L’intervento, stando agli atti ufficiali, comprende la messa in sicurezza statica e funzionale della struttura, la riqualificazione impiantistica, l’adeguamento alle normative vigenti e il miglioramento dell’accessibilità per i cittadini. L’impianto rientra inoltre nell’accordo siglato tra il Comune di Napoli e la Federazione Italiana Nuoto (FIN), volto alla creazione di un Polo di eccellenza sportiva e alla promozione dell’attività natatoria nei quartieri settentrionali della città.
Nonostante ciò, il percorso verso la riapertura è stato – e continua a essere – tortuoso. La prima volta che se ne parlò fu nel 2013, quando la Giunta comunale approvò tre progetti di ristrutturazione per gli impianti natatori cittadini (via Monfalcone, via Labriola e corso Secondigliano), con un finanziamento complessivo di 100mila euro destinato a manutenzione e adeguamento. Poco e mai sufficiente, ma fu l’inizio di una lunga storia fatta di atti, proroghe e attese.
Nel 2022, un tragico incidente fermò tutto: un operaio perse la vita durante un sopralluogo non autorizzato sul tetto della piscina. La magistratura dispose il sequestro della struttura, bloccando di fatto ogni procedura in corso. I tecnici comunali e la Asl Napoli 1 effettuarono nuove verifiche statiche, da cui emerse la necessità di un intervento profondo. Da allora, la piscina è rimasta chiusa e in stato di degrado visibile.
Solo due anni più tardi, il 18 ottobre 2024, la Giunta comunale – su proposta dell’assessora allo Sport Emanuela Ferrante – ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la piscina di Corso Secondigliano 292, da candidare al bando “Sport e Periferie 2024”. In quel progetto si parlava già di un costo complessivo di 4,25 milioni di euro e di un tempo stimato di 15 mesi di lavori, che avrebbero dovuto concludersi entro il 2026.
A oggi, però, di cantieri non c’è ancora traccia. L’iter amministrativo è ancora incompleto: manca il via libera definitivo della Cassa Depositi e Prestiti e l’avvio delle procedure di gara. Di collaudi o lavori aperti – previsti, secondo le stime del 2024, già entro l’anno – non si è visto nulla. Intanto, l’impianto rimane chiuso, e il quartiere di Secondigliano continua a essere privo di una struttura sportiva fondamentale per bambini, ragazzi e associazioni del territorio.
Eppure, la piscina avrebbe potuto essere uno dei simboli di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, un’occasione per dimostrare che anche le periferie possono rinascere attraverso lo sport. Ma la realtà racconta altro: cancelli chiusi, acqua stagnante, e una comunità che attende risposte.
L’assessorato allo Sport del Comune di Napoli ha dichiarato che “la città conferma il suo impegno nel valorizzare lo sport come mezzo per migliorare la qualità della vita e promuovere l’immagine della città a livello europeo”. Ma i cittadini chiedono fatti, non solo parole.
L’intervento sulla piscina comunale di Corso Secondigliano è incluso nel Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione sociale approvato dal Consiglio dei Ministri, che riguarda aree metropolitane ad alta vulnerabilità sociale, tra cui Scampia e Secondigliano. Il cofinanziamento, come detto, sarà gestito dal Commissario Straordinario, che dovrà coordinare la realizzazione e vigilare sul rispetto dei tempi.
Resta la domanda che i residenti si pongono da anni: quando riaprirà davvero la piscina comunale di Corso Secondigliano? Tra carte, bandi e proclami, le risposte mancano. L’auspicio è che il 2025 segni finalmente la partenza del cantiere e la fine di un’attesa che dura da troppo tempo. In molti, intanto, ricordano le promesse fatte durante i tavoli pubblici, quando si parlava di una “rinascita sportiva della periferia nord”. Ma quella rinascita, almeno per ora, è ancora chiusa dietro un cancello arrugginito.
Posta un commento
0Commenti