Un nuovo cedimento strutturale ha interessato le Vele di Scampia, simbolo storico del degrado urbano di Napoli. Stavolta il crollo è avvenuto nella Vela Rossa, dove una porzione di ballatoio tra il quinto e il sesto piano si è staccata improvvisamente, precipitando sulla passerella sottostante. Un evento che, per puro caso, non ha causato feriti. Sei nuclei familiari sono stati sgomberati d’urgenza, e il Comune ha disposto l’ospitalità temporanea per 16 adulti e 7 minori presso strutture alberghiere.
L’incidente si è verificato ieri, poco dopo le 13, sorprendendo i residenti intenti nelle attività quotidiane. Secondo le prime ipotesi, il cedimento potrebbe essere stato provocato dal peso eccessivo di un mobile posizionato sul ballatoio, ma le condizioni strutturali precarie degli edifici rendono episodi simili sempre più probabili. L’allarme è stato lanciato immediatamente dagli abitanti, portando sul posto i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e il vicesindaco di Napoli, Laura Lieto, che segue il progetto Restart Scampia e il piano di abbattimento delle Vele.
Le operazioni di sgombero delle Vele sono in corso da mesi, ma incontrano ancora resistenze. Attualmente, nella Vela Gialla, 31 appartamenti su 103 sono ancora occupati nonostante i decreti di allontanamento, mentre nella Vela Rossa restano da liberare 107 delle 197 unità abitative. La situazione si è ulteriormente complicata dopo l’incidente dello scorso luglio nella Vela Celeste, dove il crollo di una passerella causò tre morti e dodici feriti. Quella tragedia ha accelerato le attività di sgombero e demolizione, ma ha anche sollevato polemiche sulla lentezza con cui sono stati eseguiti i decreti di evacuazione emessi negli anni precedenti.
Le famiglie allontanate dalle loro case ricevono un sussidio per l’autonoma sistemazione, ma molti residenti lamentano l’incertezza sul futuro. Il Comune di Napoli, in collaborazione con la Prefettura, ha avviato un tavolo permanente per individuare soluzioni abitative alternative. Nel frattempo, è già iniziata la costruzione di 433 nuove abitazioni nell’area, destinate a ospitare coloro che saranno trasferiti.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha ribadito l’urgenza di completare gli sgomberi e avviare la demolizione delle ultime due Vele rimaste in piedi, Gialla e Rossa, entro la fine dell’anno. “Questo ennesimo crollo conferma la necessità di accelerare il processo di liberazione degli immobili. La rigenerazione urbana di Scampia rappresenta una sfida fondamentale per la città, e il coordinamento tra istituzioni e abitanti è essenziale per abbreviare i tempi e garantire una transizione ordinata.”
Le Vele di Scampia, costruite negli anni ’60 con l’ambizione di offrire alloggi moderni per le classi meno abbienti, sono progressivamente diventate un emblema di emarginazione sociale e degrado. La loro demolizione, già in parte avviata, segna un passo cruciale verso la riqualificazione del quartiere. Tuttavia, le difficoltà operative e logistiche, unite alla complessità sociale degli abitanti, rendono il processo tutt’altro che semplice.
Con l’avanzare dei lavori, cresce la speranza che Scampia possa voltare pagina, lasciandosi alle spalle l’immagine di periferia problematica per diventare un simbolo di rinascita e integrazione urbana.
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