La periferia nord di Napoli è stata scossa da un grave incidente nella tarda serata di lunedì, quando un ballatoio del terzo piano della Vela Celeste a Scampia è crollato, causando la morte di due persone e il ferimento di altre tredici, tra cui sette bambini. Il drammatico evento ha sollevato molte preoccupazioni sulla sicurezza degli edifici e sulle condizioni di vita dei residenti della zona.
Erano circa le 22:30 quando un forte boato ha interrotto la quiete notturna di Scampia. Il ballatoio in ferro del terzo piano della Vela Celeste si è improvvisamente staccato, precipitando sui ballatoi sottostanti del secondo e del primo piano. Le cause del crollo sono ancora in fase di accertamento, ma la prima ipotesi avanzata è quella di un cedimento strutturale.
Le vittime di questa tragedia sono un uomo di 29 anni, morto sul colpo, e una donna di 35 anni, deceduta dopo il ricovero in ospedale. Tra i feriti, due persone sono in gravi condizioni e stanno ricevendo cure intensive. I soccorritori, accorsi immediatamente sul posto, hanno lavorato senza sosta per evacuare gli inquilini dei piani superiori, molti dei quali si trovavano in una situazione di grande pericolo e panico.
L'intervento dei vigili del fuoco è stato particolarmente complesso a causa della necessità di sgomberare i piani alti dell'edificio, resi inaccessibili dalle macerie. Utilizzando un'autoscala, i pompieri sono riusciti a portare in salvo gli abitanti. Sul posto sono arrivate anche diverse ambulanze che hanno trasportato i feriti nei vari ospedali di Napoli. La polizia ha subito isolato la zona per facilitare le operazioni di soccorso e prevenire ulteriori rischi.
La notizia del crollo ha suscitato un'ondata di emozione e solidarietà nella comunità locale. Amleto De Vito, consigliere dell'ottava municipalità di Napoli, ha espresso la sua vicinanza alle vittime e ai residenti di Scampia, definendo l'accaduto "uno scenario di guerra". Anche l'ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha manifestato il suo cordoglio e la sua solidarietà attraverso i social media.
La Procura di Napoli ha aperto un'indagine per determinare le cause del crollo. Non si escludono altre ipotesi oltre al cedimento strutturale, ma sarà necessario attendere l'esito delle verifiche tecniche dei vigili del fuoco per avere un quadro chiaro della situazione. Nel frattempo, il prefetto Michele Di Bari ha convocato una riunione per coordinare i soccorsi e ha disposto servizi di vigilanza e antisciacallaggio per proteggere l'edificio evacuato.
Le Vele di Scampia, costruite tra il 1962 e il 1975, rappresentano un simbolo controverso della periferia napoletana. Originariamente progettate per ospitare una comunità vivace e autosufficiente, le Vele sono diventate negli anni sinonimo di degrado e criminalità. Di sette edifici iniziali, quattro sono stati demoliti negli ultimi due decenni, mentre gli altri tre sono stati oggetto di piani di riqualificazione.
La Vela Celeste, dove si è verificato il crollo, è una delle ultime rimaste in piedi a Scampia. Ad aprile, l'amministrazione comunale ha annunciato un piano di rigenerazione urbana che includeva la riqualificazione della Vela B (la cosiddetta Vela Celeste), con un finanziamento di circa 18 milioni di euro dal Piano periferie. Il progetto prevedeva interventi sugli spazi comuni, sui garage, sui porticati e sui collegamenti verticali, nonché il rifacimento delle superfici orizzontali di copertura.
La tragedia della Vela Celeste è un duro colpo per la comunità di Scampia, già segnata da molte difficoltà. Le indagini in corso e i futuri interventi di riqualificazione dovranno garantire non solo la sicurezza degli edifici, ma anche un miglioramento concreto delle condizioni di vita per i residenti. La speranza è che eventi come questo possano essere prevenuti in futuro, grazie a una maggiore attenzione alle infrastrutture e a un rinnovato impegno delle istituzioni.
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