Una coppia residente a Secondigliano è stata arrestata dai carabinieri di Napoli Stella con l'accusa di ricettazione e possesso illegale di armi, in seguito a una perquisizione domiciliare che ha rivelato un vasto arsenale di armi clandestine e un considerevole quantitativo di dispositivi Apple di provenienza illecita. L'operazione si inserisce in un’indagine su una rapina avvenuta il 18 settembre 2024 a Castellammare di Stabia, quando un gruppo armato aveva sequestrato un corriere e sottratto un carico di nuovissimi iPhone 16 e Apple Watch destinati alla vendita.
Durante la perquisizione, i carabinieri hanno rinvenuto tre pistole clandestine, inclusa una "penna pistola", un'arma dalle dimensioni ridotte e facilmente occultabile, ma potenzialmente letale a breve distanza. Tra le armi sequestrate, anche una pistola semiautomatica risultata rubata e una pistola a salve modificata per sparare proiettili veri. Oltre all'arsenale, la scoperta più sorprendente è stata il ritrovamento di circa 150 dispositivi Apple, tra cui numerosi iPhone 16 e Apple Watch, tutti riconducibili alla rapina di Castellammare di Stabia. I dispositivi erano nascosti con cura nell’abitazione della coppia, che sembra essere coinvolta in un’attività di ricettazione ben organizzata.
Non è tutto: la perquisizione ha portato alla luce anche due orologi Rolex e circa 70.000 euro in contanti, nascosti in vari punti della casa. Questa somma di denaro, secondo le ipotesi della Procura di Napoli, sarebbe il frutto dell'attività illecita della coppia, legata non solo alla ricettazione di beni rubati, ma anche ad altre forme di criminalità organizzata, come lo spaccio di stupefacenti. La precisione con cui i dispositivi rubati e il denaro sono stati nascosti testimonia l’attenzione con cui venivano gestite le operazioni, suggerendo che la coppia non agiva in maniera improvvisata, ma faceva parte di un sistema ben rodato.
Il carico di iPhone e Apple Watch sequestrati risale a un’operazione criminale condotta con estrema violenza e determinazione. Il 18 settembre, un commando armato ha sequestrato un corriere che trasportava i dispositivi, minacciandolo con le armi per farsi consegnare l'intero carico. Questo tipo di operazioni, spesso pianificate nei minimi dettagli, evidenzia la crescente professionalità delle bande criminali coinvolte in rapine di alto profilo, mirate a prodotti tecnologici di grande valore e facile rivendita sul mercato nero.
Il ritrovamento delle armi e della refurtiva ha rappresentato un colpo significativo per l’organizzazione criminale di cui marito e moglie facevano parte, ma le indagini sono tutt’altro che concluse. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire l'intera rete di complicità e connessioni che ha permesso alla coppia di agire indisturbata fino all’arresto. Si sospetta che i due non agissero da soli e che altri membri del gruppo siano ancora a piede libero, pronti a continuare l’attività illecita. Le autorità stanno cercando di identificare e localizzare gli altri componenti del commando armato che ha eseguito la rapina del 18 settembre.
Dopo l’arresto, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio, mentre la donna si trova sotto sorveglianza in attesa di ulteriori sviluppi dell'inchiesta. Le autorità ritengono che la coppia abbia un ruolo centrale nel traffico di beni rubati e armi illegali, che potrebbe estendersi oltre i confini del quartiere di Secondigliano, coinvolgendo reti criminali in altre zone della Campania. Il rinvenimento di un così elevato numero di dispositivi tecnologici e la somma ingente di denaro dimostrano la portata del fenomeno della ricettazione, che trova terreno fertile in contesti urbani dove la criminalità organizzata gestisce con disinvoltura attività illecite di grande valore economico.
Le indagini continueranno per svelare ulteriori dettagli su questa organizzazione e per identificare tutti i responsabili della rapina e della successiva ricettazione. I carabinieri, con questa operazione, hanno inferto un duro colpo al traffico di beni rubati, ma resta ancora molto da fare per smantellare completamente l’intera rete criminale dietro a questa serie di crimini. Intanto, la Procura di Napoli segue da vicino gli sviluppi, nella speranza di garantire giustizia e sicurezza ai cittadini, continuando a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata che affligge il territorio campano.
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