Nonostante il crollo di preferenze a livello nazionale, il Movimento 5 Stelle (M5S) continua a mantenere una solida base di sostegno nelle periferie settentrionali di Napoli. Quartieri come Scampia e Secondigliano rappresentano ancora delle vere e proprie roccaforti per i pentastellati. A Scampia, il M5S ha raccolto ben 3.610 voti, che corrispondono al 42,14% delle preferenze. A Secondigliano, i voti sono saliti a 4.568, raggiungendo il 43,44%.
Questi dati, sebbene segnino una flessione rispetto ai picchi delle politiche del 2022 e delle europee del 2019, confermano una tendenza ormai consolidata dal 2018: il M5S continua ad avere una forte presa nei quartieri più "svantaggiati" della città. Oltre a Scampia e Secondigliano, il partito di Giuseppe Conte mantiene percentuali significative anche in altre zone periferiche come Melito, Casavatore, Piscinola, Marianella, e Chiaiano.
In queste aree, nonostante la perdita di consensi generalizzata, il M5S riesce a superare il 40% delle preferenze, consolidando così la sua presenza e il suo ruolo di principale forza politica. Questa distribuzione del voto riflette un radicamento profondo nelle comunità che affrontano quotidianamente problemi socio-economici complessi, dove il messaggio del Movimento trova maggiore risonanza.
### Confronto con le Zone Centrali e Benestanti
Il quadro cambia drasticamente quando si analizzano i risultati nei quartieri più centrali e benestanti della città. A Posillipo, ad esempio, il M5S ottiene solo il 7,8% delle preferenze, a Chiaia il 10,0%, e al Vomero il 13,8%. Questi dati mostrano una polarizzazione evidente: il Movimento riesce a radicarsi profondamente solo nelle aree periferiche, mentre nelle zone centrali e più ricche la sua influenza è decisamente limitata.
A livello comunale, il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico (PD) si sono contesi il ruolo di prima forza nelle ultime elezioni europee, con un "pareggio" che nasconde però differenze significative nel radicamento territoriale. Mentre il M5S domina nelle periferie, il PD mostra una presenza più omogenea, ma meno marcata nelle stesse aree dove i pentastellati sono più forti.
Nella provincia di Napoli, la competizione è stata serrata, con il PD che tende a prevalere in Campania, ma il M5S rimane una forza significativa, contendendosi spesso la prima posizione con i democratici. La terza forza politica, Fratelli d’Italia, rimane distanziata, con percentuali che non riescono a competere con quelle delle due principali forze politiche.
La capacità del Movimento 5 Stelle di mantenere un'alta percentuale di voti nelle aree periferiche di Napoli, nonostante il calo generale, indica una resilienza che non può essere ignorata. Il partito di Giuseppe Conte sembra aver trovato una base elettorale solida e fedele che, anche in tempi di crisi e di flessione dei consensi, continua a sostenerlo in maniera consistente.
Questa dinamica solleva questioni interessanti sul futuro politico di Napoli e delle sue periferie. La persistenza del sostegno al M5S nelle zone più disagiate potrebbe influenzare le politiche locali e la direzione che il partito sceglierà di seguire per rispondere ai bisogni di queste comunità. La sfida per il Movimento sarà quella di mantenere e, se possibile, rafforzare questo radicamento, continuando a rappresentare una voce forte per chi si sente lasciato indietro dal progresso economico e sociale del resto del paese.
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