Giornate di ordinaria follia nella nostra Area Nord. Nel corso degli ultimi tempi, dopo un periodo di calma apparente e di "stese" di avvertimento, la criminalità organizzata è esplosa in tutte le sue forme.
Il tragico evento che ha coinvolto il nostro territorio più da vicino risale sicuramente a ieri. Un zio ed un nipote, entrambi di nome Carlo Nappello, legati al clan Lo Russo, vengono uccisi in vico Valente a Miano, a pochi passi dall'Asl locale. Il tutto poco dopo le 15. In pieno pomeriggio, quindi, tra gli occhi e le orecchie sgomenti della gente. Circa venti colpi di pistola in un vero e proprio raid camorristico.
È solo l'ultimo di una serie di situazioni disastrose. La settimana di sangue era iniziata nella notte tra mercoledì e giovedì con l'omicidio del 72enne Salvatore Caputo ad Afragola. L'uomo viene ritrovato all'interno della sua auto e, in base a quanto riferito dagli inquirenti, avrebbe piccoli precedenti di polizia.
Sempre giovedì 25, nel pieno centro di Giugliano, vengono ammazzati Vincenzo ed Emanuele Staterini, padre e figlio. L'agguato avviene in una tabaccheria, nel pomeriggio, tra la gente. I due avevano precedenti penali per associazione a delinquere di stampo camorristico e vengono uccisi da un sicario, atteso all'uscita da un altro a bordo di uno scooter.
Ma non finisce qui. Nella notte tra venerdì e sabato, anche un pub della riviera di Chiaia viene scosso da una sparatoria. In questo caso, a perire è il 29enne Carmine Picale, già noto alle forze dell'ordine e massacrato di colpi d'arma da fuoco da un uomo dal volto coperto di passamontagna.
Sei omicidi di camorra in 48 ore. Non sappiamo se sia un triste record, ma di sicuro l'ordine pubblico è a serio rischio. Questi criminali sparano di giorno e di notte in maniera indistinta, senza alcuna pietà. E il solito scarica-barile tra Comune e Stato non serve a rendere la situazione meno drammatica.
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