A volte questo quartiere mi fa davvero arrabbiare. Siamo ricchi di luoghi che nascondono una storia secolare, ma che sono totalmente abbandonati a se stessi da decenni. Un chiaro esempio è costituito da questo luogo religioso situato in via Cassano, a due passi dalla trafficata rotonda di Arzano e divenuto un simbolo di degrado totale.
Questa era la Chiesa di Santa Maria la Bruna di Lanciasino. Della sua storia non ci è rimasto molto, ma si sa che era il fulcro dell'omonimo casale di Lanciasino, molto probabilmente così intitolato dall'espressione "lancia in seno" e legato alla Madonna Addolorata. Il casale confinava con quelli di Secondigliano, Arzano e Casavatore ed era un importante centro di culto per gli abitanti del territorio del Cinquecento, dediti soprattutto all'agricoltura e alle industrie tessili.
Nel 1978, la Curia di Napoli sconsacrò l'edificio, acquistato poi da un privato che lo utilizzò come deposito. Si parla tanto del recupero di questa importante Chiesa, ma fino ad oggi la situazione resta davvero disperata. Eppure, questa struttura è la testimonianza più rilevante della nascita del Rione dei Fiori, che per il suo degrado è noto anche con la denominazione dispregiativa di Terzo Mondo.
Ormai la parte esteriore di Santa Maria la Bruna è per buona parte ricoperta da erbacce, con un campanile in piedi per miracolo e pavimenti interni pressoché distrutti. I quadri e le sculture presenti nella chiesa sono ormai ammuffiti ed irriconoscibili, mentre all'interno dell'edificio entra acqua piovana in maniera incessante. Come se non bastasse, al fianco della struttura è presente una vera e propria discarica a cielo aperto, con spazzatura di ogni genere e carcasse di automobili e moto.
A partire dal 1997, l'ufficio centrale per i beni archeologici, storici e artistici sancì la protezione per quello che è diventato un rudere. Un'associazione del quartiere ha ricevuto il Patrocinio Morale per il restauro della chiesa, ma la situazione è ancora disastrosa. È stato anche istituito un Comitato per salvaguardarla, ma i lavori latitano. Nel frattempo, continuano a caderci le braccia. Che desolazione.
Per saperne di più, date un'occhiata a questo video realizzato lo scorso 22 marzo dal sottoscritto. Ovviamente, sette mesi dopo, non è cambiato nulla.
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