E' ormai trascorso un mese e mezzo da quando abbiamo deciso di intraprendere l'avventura delle voci di Secondigliano, ed è anche il momento di fare un rapido bilancio di questo primo periodo trascorso insieme per risvegliare gli animi di chi vive il nostro quartiere ogni giorno. E vi anticipo che la sensazione non è delle più positive.
Diciamoci la verità: è stato fatto ben poco. Tante belle parole all'inizio, tanta voglia di dimostrare a tutti che Secondigliano non doveva morire... ma pochi fatti. Anzi, direi nessun fatto. Siamo sempre più abbandonati a noi stessi, e vi dico di più... molto probabilmente è proprio questo che ci meritiamo.
Ce lo meritiamo per la nostra indifferenza. Per il nostro egoismo. Ognuno pensava a creare il proprio orticello... e tuttora continua a farlo. Non ci sono passi avanti, ma solo chiacchiere fini a se stesse. La gente continua a pensare solo al calcio (mi ripeto: anch'io sono un grande tifoso del Napoli, ma se una squadra di calcio perde io non perdo nulla) e dei problemi del quartiere se ne frega. A volte sembra che vada addirittura bene così.
Tanto vittimismo, l'attesa di un segnale dall'alto senza muovere un dito per migliorare la società in cui si vive (o forse si è costretti a vivere...), una rassegnazione che domina ovunque. Negozi che chiudono o rischiano la chiusura perché nessuno muove nulla, sempre più incuria tra le strade, sempre più abbandono e tristezza. Così va perché deve andare e perché le istituzioni non ci calcolano. E invece no, non funziona così. Bisogna rimboccarsi le maniche e dimostrare prima a noi stessi e poi agli altri che l'Area Nord di Napoli è viva e vegeta.
Non so se voi vogliate arrendervi... ma a noi non importa. Una voce per Secondigliano continuerà ad insinuarvi nelle coscienze di chi non fa nulla per migliorare il nostro territorio. Siamo sempre pronti a pungolare chi sta ancora dormendo. Scetateve guagliune 'e malavita!
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