Una nuova intimidazione scuote l'area nord di Napoli e riaccende i riflettori sulla pressione criminale che continua a colpire attività e commercianti tra San Pietro a Patierno, Secondigliano e l’intera area di Napoli Nord. Nella scorsa notte, un ordigno artigianale è esploso davanti all’ingresso di una pizzeria appena inaugurata, trasformando una festa d’apertura in un incubo durato pochi istanti ma con effetti profondi sul territorio. A essere colpita è stata la pizzeria “Passione Culinaria”, situata lungo viale Quattro Aprile, nel cuore di un’area densamente abitata. L’esplosione ha provocato un boato avvertito in tutto il quartiere, svegliando i residenti e lasciando dietro di sé vetri infranti, muri danneggiati e una comunità nuovamente sotto shock per un gesto che porta con sé un evidente messaggio criminale.
Secondo le prime ricostruzioni, l’ordigno è stato piazzato contro la facciata del locale poche ore dopo l’inaugurazione ufficiale, un dettaglio che ha immediatamente indirizzato gli investigatori verso l’ipotesi del racket. Un’intimidazione preventiva, una pressione mafiosa prima della richiesta del pizzo oppure la conseguenza di un rifiuto, come purtroppo già accaduto in altri casi nel quadrante nord della città. La pizzeria, inaugurata soltanto la sera precedente, era chiusa al momento dell’esplosione, evitando conseguenze ben più gravi. Le mura esterne e parte dell’ingresso, però, sono stati pesantemente danneggiati: un segno lasciato volutamente in un punto visibile, per colpire non solo i titolari ma l’intera comunità.
Sul posto sono intervenuti immediatamente gli agenti del commissariato di Secondigliano, che coordinano le indagini con il supporto della Polizia Scientifica. Gli investigatori hanno delimitato l’area e avviato gli accertamenti tecnici, raccogliendo frammenti dell’ordigno e testimonianze dei residenti. Il boato, infatti, è stato sentito chiaramente in tutte le abitazioni circostanti, molte delle quali si affacciano proprio su viale Quattro Aprile. I residenti, ancora scossi per la violenza dell’esplosione, hanno raccontato di aver visto la strada riempirsi di fumo e detriti in pochi secondi, mentre la paura tornava a impossessarsi del quartiere.
Il fatto che l’esplosione sia avvenuta nella notte successiva alla “Passeggiata Antiracket” lungo il corso Secondigliano è un elemento che non è sfuggito agli investigatori. L’iniziativa, organizzata dalla FAI (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura), aveva visto la partecipazione di cittadini, attivisti e importanti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il prefetto di Napoli Michele Di Bari, l’assessore comunale ed ex questore Antonio De Jesu e i presidenti FAI Rosario Orlando e Paolo Serpico. Una manifestazione sentita, molto partecipata, che aveva ribadito la necessità di sostenere i commercianti e spezzare la spirale di intimidazioni e silenzi che alimenta il racket.
L’attentato verificatosi poche ore dopo assume quindi un valore simbolico particolarmente pesante: una sfida diretta, un segnale di arroganza criminale, un modo per affermare che la presenza dello Stato e la mobilitazione civile non bastano a fermare chi continua a esercitare un controllo violento sul territorio. Le indagini, in queste ore, si stanno concentrando sui possibili collegamenti tra episodi analoghi avvenuti negli ultimi mesi nella zona nord di Napoli, una delle più complesse dal punto di vista della pressione estorsiva.
L’esplosione non ha causato feriti, ma i danni all’attività sono significativi e l’intero quartiere si è ritrovato nuovamente a fare i conti con il clima di paura alimentato da questi atti criminali. La pizzeria rappresentava un nuovo investimento, un segno di vitalità commerciale in un’area che prova a rialzarsi nonostante le difficoltà. Vederla colpita in questo modo significa colpire anche il coraggio e la determinazione di chi sceglie di aprire un’attività onesta in un territorio che ne avrebbe disperato bisogno.
Gli agenti del commissariato di Secondigliano stanno acquisendo immagini di videosorveglianza della zona e raccogliendo tutte le informazioni necessarie per risalire agli autori dell’attacco. Le indagini, spiegano fonti investigative, sono a tutto campo, ma la pista del racket, soprattutto per tempistica e modalità, resta quella privilegiata.
L’esplosione davanti alla pizzeria di viale Quattro Aprile torna a ricordare quanto sia fragile il tessuto economico della periferia nord di Napoli e quanto sia necessario un impegno costante da parte delle istituzioni e della società civile. Il messaggio è chiaro: chi prova a lavorare onestamente non deve essere lasciato solo. A San Pietro a Patierno, così come a Secondigliano, Scampia, Miano e in tutta la zona, serve ancora più coraggio collettivo per respingere chi, con il linguaggio della violenza, cerca di dettare le sue regole.

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