Secondigliano torna sotto i riflettori per un grave episodio di violenza urbana. Alcuni giorni fa, in via Giovanni Diacono, nel cuore del rione Berlingieri, un giovane di 25 anni originario di Casandrino è stato vittima di una rapina a mano armata mentre si trovava alla guida della sua Fiat Panda. Secondo quanto ricostruito, due uomini a bordo di uno scooter, con il volto coperto da caschi e sciarpe, lo hanno bloccato improvvisamente. In pochi istanti, sotto la minaccia di un coltello puntato al volto, lo hanno costretto a scendere dall’auto. Con estrema freddezza gli hanno sottratto una collana e un bracciale in oro, poi sono ripartiti a tutta velocità verso il corso Secondigliano, facendo perdere le proprie tracce.
La vittima, ancora scossa dall’aggressione ma fortunatamente illesa, ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono giunte in pochi minuti due pattuglie della polizia, che hanno raccolto le prime dichiarazioni del giovane rapinato. È partita così una vasta operazione di controllo in tutta l’area circostante. Agenti del commissariato Secondigliano e dell’Ufficio prevenzione generale della questura hanno avviato una vera e propria caccia all’uomo. I controlli si sono concentrati soprattutto tra le palazzine del rione Berlingieri, già in passato teatro di episodi analoghi. Nonostante le ricerche siano proseguite per oltre due ore, i due malviventi sono riusciti a far perdere completamente le loro tracce. Le indagini sono rese ancora più difficili dal fatto che entrambi avevano il volto completamente coperto, rendendo impossibile per ora ogni tentativo di realizzare un identikit utile a confronti con le immagini archiviate degli schedati della zona.
Il quartiere, già segnato da una quotidianità complessa e da un clima di tensione, si trova nuovamente a fare i conti con episodi di microcriminalità che, con preoccupante regolarità, colpiscono residenti e passanti. Il giovane 25enne, sotto shock per l’accaduto, ha comunque collaborato a lungo con gli investigatori fornendo ogni dettaglio utile a supportare le indagini. La zona di via Diacono, nei pressi di via Roma verso Scampia, si conferma ancora una volta un punto critico dal punto di vista della sicurezza urbana.
Non si tratta di un episodio isolato. Soltanto tre settimane prima, sempre nel quartiere di Secondigliano, era stata sventata un’altra rapina grazie al pronto intervento della polizia municipale. In quel caso, al corso Secondigliano, una pattuglia dell’Unità Operativa Secondigliano aveva notato un uomo intento ad aggredire una donna anziana, scaraventandola a terra per sottrarle la borsa e la fede nuziale. L’intervento fulmineo degli agenti aveva evitato il peggio: il rapinatore, che aveva tentato di opporre resistenza al fermo, era stato bloccato e portato al Comando Generale della Polizia Locale. Negli uffici dell’I.A.E.S. (Investigativa, Ambientale, Emergenze Sociali), erano stati redatti i verbali previsti per i reati contestati: rapina, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali.
Episodi che, pur diversi tra loro per modalità e contesto, confermano la necessità di un’attenzione costante da parte delle forze dell’ordine e di una presenza visibile e capillare sul territorio. A fronte di una cittadinanza che troppo spesso si trova in balia di episodi improvvisi e violenti, l’unica risposta possibile sembra essere quella di un controllo sistematico, attento e continuo, in grado di agire sia sul piano repressivo che su quello preventivo. La zona nord di Napoli, da Scampia a Secondigliano, passando per Miano e i rioni circostanti, resta una delle aree dove il contrasto alla criminalità richiede mezzi, risorse e soprattutto continuità.
Il rione Berlingieri, in particolare, viene spesso indicato come uno dei punti più sensibili. Le sue strade strette, le palazzine fatiscenti, i numerosi varchi e la possibilità per i malviventi di muoversi agilmente tra cortili e portoni, rendono difficile il lavoro delle pattuglie. Tuttavia, l’impegno delle unità operative e delle forze dell’ordine è costante, e l’allerta resta massima. La rapina al giovane automobilista di Casandrino è solo l’ennesimo segnale di un problema strutturale che, oltre agli interventi delle forze di polizia, richiede anche un’attenzione politica e sociale di più ampio respiro.
La popolazione chiede sicurezza, rispetto, dignità. Chiede che chi lavora, chi transita, chi semplicemente vive in questi quartieri non debba più temere di essere aggredito per una catenina o per una borsa. Chiede che le strade non siano lasciate all’arbitrio della violenza. La cronaca continua a restituire frammenti di una realtà fatta di paure e di silenzi, ma anche di coraggio e di voglia di resistere. Secondigliano non è solo teatro di rapine e aggressioni: è anche luogo di solidarietà, di famiglie, di giovani che ogni giorno scelgono di non arrendersi.
In questo contesto, ogni gesto di denuncia, ogni intervento delle forze dell’ordine, ogni parola scritta per raccontare ciò che accade ha un peso. E forse, anche se non basta, serve a ricordare che nessuna violenza deve essere accettata come normalità.
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