È stato arrestato questa mattina a Secondigliano un giovane di 21 anni di nazionalità serba, ritenuto gravemente indiziato di tentato furto in abitazione, rapina aggravata e lesioni personali. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica oplontina ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Boscoreale, che da tempo stavano conducendo le indagini su un gruppo specializzato in furti e rapine nella zona vesuviana. L’arrestato, secondo le accuse, avrebbe agito in concorso con un connazionale, anch’egli destinatario della stessa misura cautelare ma attualmente irreperibile, e con almeno altri tre complici al momento non ancora identificati dalle forze dell’ordine.
Secondo la ricostruzione dei militari, il gruppo si sarebbe reso responsabile di due tentati furti in abitazioni isolate in orario serale, utilizzando armi improprie e agendo sempre con il volto coperto per non essere riconosciuti dai proprietari o ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Dopo il secondo tentativo, non andato a buon fine, gli indagati avrebbero deciso di rapinare un’auto per allontanarsi dalla zona. La vittima sarebbe stata una donna di 30 anni, alla quale il gruppo ha sottratto la vettura in modo particolarmente violento. Uno dei rapinatori, infatti, avrebbe scaraventato fuori dall’abitacolo il padre della donna, un uomo affetto da grave disabilità, per poi investirlo subito dopo con la macchina e dileguarsi. Le indagini, condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del 21enne arrestato e del suo connazionale, attualmente ricercato, grazie anche all’analisi dei filmati dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona e nelle aree rurali prese di mira per i furti. Decisiva, inoltre, sarebbe stata la comparazione delle tracce biologiche rinvenute sui berretti utilizzati dagli indagati per coprire il volto e su altri oggetti sequestrati durante le perquisizioni effettuate nelle ultime settimane.
L’arresto del giovane è avvenuto proprio a Secondigliano, dove i carabinieri lo hanno localizzato dopo giorni di pedinamenti e appostamenti mirati a evitare che anche lui potesse rendersi irreperibile come l’altro connazionale coinvolto. Dopo la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare, il ragazzo è stato condotto presso il carcere di Poggioreale, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Continuano intanto le ricerche per individuare gli altri componenti della banda, in particolare il connazionale destinatario della medesima misura cautelare, la cui posizione resta aggravata dalla latitanza.
La vicenda ha suscitato sdegno nella comunità locale, soprattutto per la brutalità dimostrata durante la rapina ai danni della donna e del padre disabile, lasciato ferito a terra dopo essere stato investito dalla stessa auto utilizzata per la fuga. Un episodio che riporta l’attenzione sulla necessità di potenziare i controlli nelle aree periferiche e rurali, dove i furti in abitazione continuano a rappresentare una delle principali emergenze di sicurezza per i cittadini residenti, spesso soli in case isolate. L’attività investigativa dei Carabinieri di Boscoreale e il coordinamento con la Procura oplontina hanno permesso di risalire con rapidità agli autori materiali di questi reati, grazie anche alle segnalazioni delle vittime e ai rilievi tecnici eseguiti sui luoghi dei tentati furti e della rapina. Gli inquirenti sottolineano come le indagini proseguiranno senza sosta per individuare gli altri tre complici non ancora identificati e assicurare alla giustizia l’intero gruppo, ritenuto pericoloso e pronto a usare violenza per portare a termine i propri obiettivi criminali.
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