È scattata oggi, lunedì 23 giugno, la sospensione del servizio metropolitano sulla tratta Piscinola–Colli Aminei della Linea 1 di Napoli, una misura destinata a durare fino al prossimo 15 settembre. La chiusura, decisa da ANM per consentire il rifacimento completo dei binari ormai usurati, riguarda le stazioni di Piscinola, Chiaiano e Frullone, e ha già generato forti disagi tra i pendolari sin dalle prime ore della mattinata. Migliaia di utenti, molti dei quali diretti verso le zone centrali della città per motivi di lavoro o studio, si sono trovati a dover affrontare un cambiamento repentino nella loro quotidianità, tra corse saltate, autobus affollati e lunghi tempi d’attesa.
L’azienda di trasporto ha comunicato che i lavori non possono essere effettuati soltanto in orario notturno, a causa della complessità tecnica dell’intervento, che richiede l’utilizzo continuo di entrambi i binari e l’impiego massiccio di mezzi e manodopera. Per tentare di contenere i disagi, ANM ha previsto un servizio metropolitano unidirezionale da Piscinola a Colli Aminei tra le 6:00 e le 8:00 del mattino e da Colli Aminei a Piscinola tra le 21:30 e le 23:30 dalla domenica al giovedì, con un’estensione dell’orario fino alle 2:00 nei fine settimana. A ciò si affianca un servizio sostitutivo su gomma, attivo tutti i giorni dalle 6:30 alle 23:30, con autobus in transito ogni 10 minuti e fermate unicamente in corrispondenza delle stazioni chiuse.
Nonostante le misure predisposte, la situazione si è rivelata fin dal primo giorno tutt’altro che fluida. A Piscinola, nella fascia garantita del servizio, centinaia di persone si sono ammassate sulle banchine per accedere agli unici treni in circolazione. Una delle otto corse previste nella fascia mattutina è stata annullata a causa di un’improvvisa malattia di un macchinista, rendendo la situazione ancor più difficile. Le lamentele degli utenti non si sono fatte attendere, con molti che hanno preferito abbandonare la metropolitana per raggiungere in auto la stazione ferroviaria di Aversa e da lì spostarsi in treno fino a Piazza Garibaldi per riprendere la Linea 1 in un punto non interessato dai lavori. Anche alla stazione di Chiaiano si sono registrate lunghe file per l’ultima corsa disponibile prima dello stop, e un senso generale di frustrazione si è diffuso tra i presenti.
Il sabato precedente all’avvio del blocco, un presidio di protesta ha avuto luogo all’esterno della stazione di Piscinola, con la partecipazione di comitati di pendolari, associazioni civiche, sindacati e rappresentanti di partiti locali. Il messaggio emerso è stato chiaro: il piano predisposto da ANM non è adeguato a fronteggiare la domanda reale di trasporto. Le critiche si sono concentrate sulla sproporzione tra la capacità dei convogli ferroviari, che possono ospitare fino a 1.200 persone, e quella degli autobus sostitutivi, limitata a 87 passeggeri. I manifestanti hanno evidenziato come sia irrealistico pensare di compensare un servizio su ferro così frequentato con poche decine di autobus, soprattutto in un periodo dell’anno che, nonostante l’arrivo dell’estate, resta a pieno regime lavorativo per molte categorie di utenti.
L’assessore comunale ai Trasporti, Edoardo Cosenza, ha cercato di rassicurare i cittadini pubblicando immagini dei cantieri e descrivendo nel dettaglio la natura e l’urgenza degli interventi. Secondo l’assessore, i lavori sono “molto complicati” e prevedono l’utilizzo simultaneo dei due binari, uno per le operazioni di sostituzione e ripristino della massicciata, l’altro per l’accesso dei mezzi da cantiere. La priorità dichiarata è quella di garantire ogni sera il rientro dei treni nel deposito, motivo per cui ogni giornata lavorativa sarà condizionata dalla necessità di liberare almeno una parte della linea. Cosenza ha anche ribadito che non sono previste chiusure anticipate su altri tratti della metropolitana durante il periodo dei lavori.
Dal punto di vista operativo, ANM ha dichiarato che il piano alternativo ha retto, malgrado i disagi segnalati. Al netto della corsa saltata per cause impreviste, le altre sette previste nella fascia oraria mattutina sono state effettuate, e anche il servizio navetta ha registrato, secondo l’azienda, un funzionamento regolare. Tuttavia, molti utenti hanno lamentato la mancanza di informazioni chiare, l’assenza di personale addetto alla gestione dell’afflusso e soprattutto le lunghe attese che rendono difficile il rispetto degli orari lavorativi.
Particolarmente critico l’intervento del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha rilanciato su Facebook una serie di testimonianze raccolte tra i pendolari, accompagnate da foto e video girati in tempo reale. “La metro è partita oltre le 7:40, in ritardo rispetto all’orario garantito”, ha scritto Borrelli. “La stazione è strapiena, la gente si sente male. Possiamo davvero sopportare questa situazione per tre mesi?”. Il parlamentare ha denunciato l’assenza di un piano di emergenza realmente efficace e ha chiesto al Comune e all’ANM di rivalutare l’intero impianto del servizio sostitutivo, con un maggior impiego di mezzi e una comunicazione più trasparente.
Nel frattempo, per i cittadini dei quartieri a nord di Napoli si prospetta un’estate particolarmente difficile dal punto di vista della mobilità. Le alternative per raggiungere il centro sono poche, costose e richiedono tempi molto più lunghi. L’uso del mezzo privato rischia di congestionare ulteriormente la viabilità cittadina e le linee di superficie non riescono a compensare l’impatto della chiusura della tratta metropolitana. La decisione di concentrare in un unico lungo periodo estivo l’intervento è stata giustificata da esigenze tecniche, ma il costo sociale appare elevato, soprattutto in assenza di una rete alternativa veramente efficiente.
Se da un lato si comprende la necessità di interventi strutturali per la sicurezza e la modernizzazione della linea, dall’altro resta forte la sensazione di un’occasione mancata per costruire un piano condiviso, modulare e meno penalizzante. I prossimi giorni saranno decisivi per valutare l’effettiva tenuta del sistema di trasporto urbano durante questo lungo periodo di interruzione. Resta da capire se l’ANM sarà in grado di apportare migliorie in corsa, rispondendo concretamente alle istanze degli utenti, oppure se i pendolari dell’area nord dovranno semplicemente rassegnarsi a vivere, per l’ennesima volta, un disagio quotidiano cronico e sottovalutato.
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