Un’esplosione improvvisa ha sconvolto nel tardo pomeriggio il centro storico di Napoli, precisamente in via Peppino de Filippo, una traversa di via Foria situata accanto al noto ristorante “A' figlia d’o Marenaro” e nei pressi dell’Orto Botanico. La deflagrazione si è verificata all’interno di un esercizio commerciale, ancora non identificato pubblicamente, e ha provocato danni ingenti a tutta la struttura e alle abitazioni soprastanti. Il boato è stato avvertito in un ampio raggio del centro cittadino, svegliando i residenti e seminando il panico tra i passanti e i commercianti della zona.
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Foto Il Mattino |
Secondo quanto riportato dalle autorità intervenute sul posto, le cause dell’esplosione sarebbero riconducibili alla presenza di bombole di gas all’interno del locale. Al momento, però, non esistono conferme ufficiali e gli accertamenti dei vigili del fuoco sono ancora in corso. La situazione è apparsa da subito molto grave: una donna è stata estratta viva dalle macerie, in condizioni serie, e trasportata d’urgenza in ospedale con diverse ustioni e traumi. I soccorritori ritengono che potrebbe esserci un’altra persona sotto le macerie e stanno operando senza sosta per verificarlo. La zona dell’esplosione è stata completamente transennata e dichiarata inaccessibile sia ai pedoni sia ai veicoli, mentre la viabilità in tutta l’area è andata in tilt, con ripercussioni significative su via Foria e nelle arterie adiacenti.
I primi a giungere sul posto sono stati i vigili del fuoco, supportati da diverse squadre del 118 e dalle forze dell’ordine. L’impatto dell’esplosione è stato tale da distruggere la saracinesca dell’attività, far crollare parte della facciata del palazzo sovrastante e mandare in frantumi numerose vetrate lungo la strada. I residenti dei piani superiori sono stati invitati a lasciare le proprie abitazioni in via precauzionale, mentre i tecnici comunali stanno procedendo con le verifiche statiche dell’edificio per accertarne l’agibilità. Alcune famiglie sono state temporaneamente evacuate e ospitate da parenti o in strutture di emergenza predisposte dal Comune.
Testimoni oculari hanno riferito di aver sentito un rumore sordo, seguito da un forte odore di gas e da un denso fumo che ha invaso l’intera strada. Alcuni commercianti della zona hanno dichiarato che già nei giorni scorsi si percepiva un odore sospetto proveniente da quella traversa, ma nessuno sembrava aver preso provvedimenti. Anche su questo punto le autorità stanno cercando di raccogliere elementi utili, verificando se siano stati segnalati guasti o anomalie prima dell’esplosione.
La donna rimasta ferita sarebbe una dipendente dell’attività coinvolta. Secondo quanto ricostruito finora, era presente all’interno del locale al momento della deflagrazione, probabilmente mentre svolgeva attività preliminari all’apertura. Le sue condizioni, seppur gravi, sarebbero stabili secondo quanto riferito dai medici del presidio ospedaliero dove è attualmente ricoverata. Nel frattempo, i soccorritori stanno operando con cautela tra le macerie, con l’ausilio di cani da ricerca, per verificare la presenza di eventuali altri dispersi.
Il traffico cittadino è stato notevolmente compromesso. Via Foria è risultata bloccata per diverse ore, con lunghe code e deviazioni obbligatorie che hanno congestionato la circolazione anche nelle zone di piazza Cavour, piazza Carlo III e corso Garibaldi. Le linee di trasporto pubblico hanno subito rallentamenti e le fermate in prossimità del luogo dell’esplosione sono state temporaneamente sospese. Numerosi pendolari e studenti diretti verso le scuole e le università del centro hanno dovuto cambiare tragitto o attendere tempi lunghi per i trasporti sostitutivi.
Le indagini, coordinate dalla Polizia di Stato con il supporto dei tecnici dei Vigili del Fuoco, sono ancora in una fase preliminare. Gli inquirenti stanno analizzando i resti dell’impianto del locale per comprendere se l’esplosione sia stata causata da un malfunzionamento, da una manomissione o da una negligenza nella manutenzione delle bombole di gas. Tutte le ipotesi restano al vaglio, compresa quella di un incidente dovuto all’usura degli impianti, eventualità non infrequente nei locali situati in edifici storici e soggetti a regolamenti edilizi complessi.
Questo nuovo episodio riapre inevitabilmente il dibattito sulla sicurezza degli impianti a gas nei locali pubblici e nei palazzi antichi della città. Le criticità legate alla manutenzione, alla vetustà delle strutture e alla frequenza dei controlli emergono ancora una volta con forza, richiamando l’attenzione delle istituzioni su un problema annoso che riguarda molti quartieri del centro storico napoletano. Le associazioni di categoria chiedono una mappatura aggiornata degli impianti a rischio e interventi urgenti per prevenire simili tragedie.
Per tutta la giornata, le operazioni di sgombero e messa in sicurezza proseguiranno con il supporto di numerosi operatori, mentre l’area continuerà a restare chiusa. Gli esercizi commerciali situati nelle immediate vicinanze, compreso il celebre ristorante “A' figlia d’o Marenaro”, hanno sospeso le attività per motivi di sicurezza. Resta forte la preoccupazione tra i residenti, molti dei quali hanno espresso timore per la possibilità di nuove fughe di gas o di ulteriori danni strutturali non ancora emersi.
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